OGGI: ITALIA “POLITICA” & “SOCIETA'” – DESTRA “DIASPORA” & “DISSOLUZIONE” – CASSAZIONE E INPS “STATO ASSISTENZIALE” & “STATO SOCIALE”


OGGI: ITALIA “POLITICA” & “SOCIETA'” – DESTRA “DIASPORA” & “DISSOLUZIONE” – CASSAZIONE E INPS “STATO ASSISTENZIALE” & “STATO SOCIALE”

   
ASSOCIAZIONE CULTURALSOCIALE “AZIMUT” NAPOLI
O G G I
[ “AZ.” ] ANTEPRIMA DI WEB —  OGGI : ITALIA << “POLITICA” & “SOCIETA’ ” >> – DESTRA << “DIASPORA” & “DISSOLUZIONE” >> – CASSAZIONE E INPS
 << “STATO ASSISTENZIALE” “STATO SOCIALE” >>  
[ “AZ.” – 8 DIC. ’14 ] tra breve i
 
 
 
 FATE PRESTO  
 
[ DA MESSAGGIO RICEVUTO ]

——– Original Message ——–

Subject: Letterina ai giornali
Date: Sat, 6 Dec 2014 04:38:11 +0100
From: archifress@tiscali.it
To: associazioneazimut@tiscali.it


Gentile direttore,
la grande retata romana ricorda a tutti che mafia e corruzione prosperano proporzionalmente al denaro pubblico e ai poteri “pubblici”. Dobbiamo costruire una governance ove la politica gestisca il meno possibile denaro pubblico, anzi, ove di denaro pubblico ce ne sia il meno possibile.
Luigi arch Fressoia, pg
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IL SERVIZIO ODIERNO
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DESTRA…
P R O F E Z I E ?
( LEGGI TUTTO – DA “ARCHIVIO AZIMUT ONLINE” ]
[ ANNI : 2006 – 2007 ]
 
Associazione Azimut, Naples, Italy.
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IN COPERTINA
LA CALABRIA DELLA TRADIZIONE – ZAMPOGNARI A COSENZA
La tradizione e' stata rispettata. All'Immacolata i zampognari scendono a Cosenza dai paesi: Dipignano, spezzano Sila, Laino Borgo  e fanno sentire il loro suono nella città'.  Stamattina presso il mio negozio.
[ DA MESSAGGIO – “POSTATO” SU FACEBOOK – NEL NEGOZIO DI ROBERTO MATRAGRANO ]
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VENERDI’, 5 DICEMBRE 2014 – PUBBLICATI
[ ULTIMI – NOSTRI –  SERVIZI IN RETE ]
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[ anteprima di web – 4.12.2014  ]

ITALIEIDE E CENTRALISMO DELLA ROMA DEI PALAZZI – C’E’ CHI DA LE CARTE E “RENZIE-PINOCCHIO” IL SOCCORSO DEL “MARCHESE DEL GRILLO” E LA “BALLATA DEI PEONES” 
[ “AZ.”. – 3 DIC. ’14 ]

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ITALIEIDE E CENTRALISMO DELLA ROMA DEI PALAZZI – C’E’ CHI DA LE CARTE E “RENZIE-PINOCCHIO” IL SOCCORSO DEL “MARCHESE DEL GRILLO” E LA “BALLATA DEI PEONES”

ITALIEIDE E CENTRALISMO DELLA ROMA DEI PALAZZI – C’E’ CHI DA LE CARTE E “RENZIE-PINOCCHIO” IL…
azimutassociazione.wordpress.com
ITALIEIDE E CENTRALISMO DELLA ROMA DEI PALAZZI – C’E’ CHI DA LE CARTE E “RENZIE-PINOCCHIO” IL SOCCORSO DEL “MARCHESE DEL GRILLO” E LA “BALLATA DEI PEONES” [ 3240 more words. ]
 
O G G I
[ anteprima di web – 5.12.2014  ]
SVENDITA ITALIA E ROMA CAPUT TANGENTI PENISOLA DI CARTONE E LA SOCIETA’ DEI MAGNACCIONI
[ “AZ.” – 5 DIC. ’14 ]

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SVENDITA ITALIA E ROMA CAPUT TANGENTI PENISOLA DI CARTONE E LA SOCIETA’ DEI MAGNACCIONI
SVENDITA ITALIA E ROMA CAPUT TANGENTI PENISOLA DI CARTONE E LA SOCIETA’ DEI MAGNACCIONI

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ARTURO STENIO VUONO – PRESIDENTE DI “AZIMUT” – NAPOLI
 IN QUESTO NUMERO :
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ALLE RADICI DELLA DIASPORA E DELLA DISSOLUZIONE DELLA DESTRA

NEL SERVIZIO ODIERNO PUBBLICHIAMO INTEGRALMENTE  TESTI DI ARCHIVIO AZIMUT ONLINE 

( CHE RIGUARDARONO  – EMBLEMATICAMENTE – CAMPANIA E NAPOLI )
 
[ PROFEZIE ? SIAMO STATI . IN ILLO TEMPORE – INASCOLTATI E DA NAPOLI PARTIRONO ANALISI E COMMENTI…ECCETERA…CHE SEMPRE RIFLETTEVANO IN PIENO QUEL CHE SI STAVA CONSUMANDO IN TUTTA ITALIA. E ABBIAMO – SEMPRE – SPERATO DI SBAGLIARCI. PURTROPPO NON E’STATO COSI’ ]

VEDI : OLTRE ]
 
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ARTURO STENIO VUONO – PRESIDENTE DI “AZIMUT” – NAPOLI
 IN QUESTO NUMERO :
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 CASSAZIONE E INPS
 << “STATO ASSISTENZIALE” “STATO SOCIALE” >>

——– Original Message ——–

Subject: Un’altra Cassazione a Favore della Categoria
Date: Mon, 1 Dec 2014 22:45:56 +0100
From: Daniele Sannino <anidadan@gmail.com>
To:  ( . . . )


Da STAFF ANIDA  FATELA GIRARE!!
 
NEL SERVIZIO ODIERNO  PUBBLICHIAMO  INTEGRALMENTE IL TESTO DELLA PRONUNCIA DI CASSAZIONE CHE CI HA INVIATO LA DIRIGENZA DELL’ASSOCIAZIONE NAZIONALE INVALIDI DIVERSAMENTE ABILI
 
[ LA PUBBLICAZIONE E’ COSA OLTREMODO UTILE PER TUTTI I CITTADINI INABILI CHE VENGONO – SISTEMATICAMENTE – “ESPROPRIATI” DEI LORO DIRITTI O MEGLIO COSI’ SI TENTA DA PARTE DELL’ISTITUTO NAZIONALE DELLA PREVIDENZA SOCIALE ( DI CUI NESSUNO PARLA).- QUESTA E VERA PROPRIA VERGOGNA, DISUMANA VIENE “COPERTA” CON LA PUBBLICIZZAZIONE DI RETATE DEI FALSI INVALIDI. UNA MIRATA “CORTINA FUMOGENA” : INFATTI SONO SEMPRE DI PIU’ I COLPITI CHE SI TROVANO IN CONDIZIONI PRECARIE DI SALUTE E DISAGIATE. I FALSI PALADINI DELLA LOTTA ALL’ASSISTENZIALISMO – DA LORO STESSI CREATO PER LE LORO CLIENTELE – TACCIONO INVECE A FRONTE DI QUESTO INQUALIFICABILE ATTACCO AL RESIDUO DI << STATO SOCIALE >> CHE, A TUTT’OGGI, RESISTE; E, CIO’, NONOSTANTE CHE SI PICCONI L’IMPIANTO DEGLI ANNI << 30 >> ; PROPRIO DA CHI USUFRUISCE – OGGI – DI BENEFICI, E ALTRO, A DIR POCO DISGUSTOSI. DEL TESTO, ALL’OCCORRENZA, NE FACCIANO IDONEO USO I RICORRENTI AVVERSO L’INEFFABILE I.N.P.S. ]
VEDI : OLTRE ]
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Vincenzo Mannello

DA VINCENZO MANNELLO
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——- Original Message ——–

Subject: “dimenticanze” partigiane
Date: Sat, 6 Dec 2014 11:28:38 +0100
From: Vincenzo Mannello <info@vincenzomannello.it>
To: ( . . . )


Ho letto giorni fa  un articolo a firma di Sergio Sciacca su La Sicilia inerente “le partigiane stuprate ed uccise dai nazifascisti”.
Se lo avessi letto sulla Unità degli anni 1960-70 lo avrei ritenuto piú adeguato ai tempi della “lotta dura e pura” e del Sol dell’avvenire. Oggi,alla luce delle verità venute fuori grazie a scrittori come Pansa (antifascisti dichiarati doc) non pensavo proprio di poter leggere una celebrazione rituale palesemente faziosa ed incompleta,oltre che letterariamente pomposa stile Russia stalinista.
Comunque se il sig. Sciacca e le donne dell’UDI vogliono ricordare così le cadute della Resistenza facciano pure. In fin dei conti fin pochi decenni fa sembrava proprio quella la reale configurazione di quei tragici anni. Eroine immacolate,tutte bellissime,gioiose ed affascinanti,vere star del cinema (lo scrive Sciacca) impugnarono le armi contro il nemico e per questo vennero uccise,arrestate,torturate e violentate dai nazifascisti. Quindi,improvvisamente,dal giorno dopo il 28 aprile 1945…non si sa più (secondo lo articolo) cosa fecero queste sante donne…ovviamente le sopravvissute.  A parte la confusione fatta dal sig. Sciacca che tra le violentate ha messo pure la Ciociara scambiando gli stupratori marocchini (protettori delle sue partigiane) con i teutonici ariani,ho notato come nessun accenno sia stato fatto alle altre donne,quelle militanti nella Repubblica Sociale Italiana. Niente,di niente sulle vittime degli agguati partigiani che assassinarono donne in camicia nera. Fino al 28 aprile 1945 era la guerra…,ma dopo ?  Nel maggio e nei mesi successivi di quali stragi al femminile si macchiarono i partigiani e le partigiane affascinanti o meno che fossero ? Forse quelle erano fasciste (militari del Servizio Ausiliario Femminile e pure civili) e meritavano stupri,torture nonché di essere trascinate per strada e poi assassinate ? Peccato la guerra fosse finita….ma per Sciacca e UDI forse non lo è neppure oggi. Comunque anche io sono un italiano ed un lettore de La Sicilia. Spesso ho visto che il pluralismo di opinioni viene rispettato comunque la si pensi sia da La Sicilia sia da altre testate in indirizzo. Spero quindi di poter leggere queste mie righe e che i lettori si facciano la propria opinione con facoltà di scelta.

P.s. proprio in questi giorni le democratiche associazioni partigiane,assieme ai pacifici centri sociali,hanno preteso (neppure tanto civilmente) il ritiro del film “I segreti d’Italia” reo di trattare di una delle numerose stragi “resistenziali” commesse nel dopoguerra a Codevigo (Pd). Accusando addirittura Romina Power di essere “fascista”.

Grazie per l’attenzione.
Vincenzo Mannello

 
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[ DA NOSTRI TRE SERVIZI DI ARCHIVIO ]
 
 ITALIA << “POLITICA” & “SOCIETA’ ” >> – 
DESTRA << “DIASPORA” & “DISSOLUZIONE” >> 
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 1 
 
— Sab 15/7/06, Vuono <an.arenella@libero.it> ha scritto:
 Da: Vuono <an.arenella@libero.it>
Oggetto: I: << NAPOLI –  ARCIPELAGO ” DESTRA ” >>
A: Undisclosed-Recipient@
Data: Sabato 15 luglio 2006, 22:21

 
RICEVIAMO E “GIRIAMO”
 
 Questa volta si parla di “Alleanza Nazionale”. | NEL MENTRE SCORRE OGNI RIUNIONE, CONVEGNO E CONCLAVE di rito.
[ Mai così opportuno il nostro, icastico, commento che “…mentre il medico studia…l’ammalato muore…” ]
 
Libero adattamento – spulciando da nostre ( antiche ) letture – volendo dire : << “….. mai renitenti e tante battaglie vissute, e condivise,…e se si perde si può tornare a casa…pazienza, faranno meglio i nostri nipoti e pronipoti…..” >> [Arcipelago”Destra”]
 
 
 
 
AZIMUT – ASSOCIAZIONE CULTURALSOCIALE A NAPOLI ||| NOI, I “PODEROSISSIMI SCOCCIATORI” PER DIBATTITI A “CIELO APERTO” |  | << NAPOLI – ARCIPELAGO ” DESTRA ” >>
di Anonimo Nazionale ( …..e Ulisse, disse : mi chiamo….. Nessuno….. )
    Su un noto quotidiano nazionale , interessante e opportuno, il viaggio di Giancarlo Lehner e Salvatore Dama nell’arcipelago ” Destra ” che riguarda il capoluogo partenopeo e la regione. Lehner che ci onora, da qualche tempo, della sua amicizia per avere svolto, in comune, iniziative all’insegna del << politicamente scorretto >> : a riguardo di sue opere di rivisitazione storica, d’una lucidità e indipendenza impressionante, peccato che abbiano avuto eco solo e soltanto negli spazi che i media destinano alla cultura. In politica, spesso e volentieri, l’onestà intellettuale non è “merce ricercata”. Di Dama, in veste di giornalista che apprezziamo per lettura dei servizi – e non solo in questa occasione ( per la Campania )  – , non sappiamo altro, bene e molto. Entrambi, egregiamente, scrivono di questo tour che, però, visita per “opportunità politica” e sosta sulle isole maggiori ed isolotti, trascurandone gli “atolli” , in mare aperto e frastagliato, presenti – da sempre – in grande quantità e solitudine, e dall’identità incontaminata, fuori dal censimento di “chi conta”  e dentro le magnificenze dell’emarginazione autoctona. Peccato che non vi sia prescritto, non certo per l’intenzione di chi firma il reportage, l’intero periplo delle “terre emerse” che, per l’oggi, fanno l’assieme di quel che fu il << progetto per “l’alleanza nazionale” >> e che si finisca con la riedizione, neppure riveduta e corretta, delle teorizzazioni di tanti e tanti  dei più << grossi >> che, poi, non è detto che siano proprio i << grandi >>. Nell’arcipelago, numerose le isole e i rispettivi loro << re >> , ignorando le più “piccole aree” e gli “scogli” disseminati, manca – da tempo immemorabile – l’imperatore o, se volete, il comandante unico e riconosciuto; e, quindi, l’autorità superpartes che – “c’era una volta” – usava accettarsi come  la guida e in nome della cosiddetta << centralità del partito >>, periodicamente soggetta alla verifica del consenso – anche – degli “indigeni” e, quindi, pienamente legittimata. Chi mai sono i marinai ? chi dunque l’ammiraglio ? e dove sono finiti i fari che orientavano all’imbocco di ogni porto ? Fuori da ogni perifrasi, in verità, il limite è che si tratta di un dialogo “tra sordi” a distanza e che ci si parli addosso ad ovattare la realtà che non è mai un bene; e, come sempre, a confermarsi soggetti politici “proprietari”, più o meno bravi, a gestire gli spazi dell’asfissia che restano ancora, in forza, a titolo grazioso, diciamo così al netto dell’egemonia degli avversari – da tempo immemorabile soverchianti e straripanti – e che può dare la vera misura del “cono d’ombra” in cui si staziona comodamente  e senza possibilità di vie d’uscita. Ci si perdoni la metafora alla marinara ma aiuta a portare avanti il ragionamento, facendo a meno di citare  uomini e cose, per evitare il tranello teso ad impedire ogni analisi, cosicchè l’abitudine la dice lunga, considerato che solo l’accenno al dibattito viene, facilmente, respinto al mittente per l’arcinoto e congeniale malvezzo – un vero e proprio autogol – di tacciarne il senso, impropriamente, come per  un “attacco alle persone” (! ), cioè agli eterni e conclamati << intoccabili >>. Una mentalità, abusivamente, da “padroni” ma non è dato sapere a quale titolo le funzioni, i poteri, le franchigie. E i “padroni”, in tal senso, per i già vigili militanti di cui ormai si fa a meno, a prescindere da ogni “verniciatura”, sono sempre i “padroni”. Vi sono, infatti,  “padroni” piccoli, vi sono i “padroni” grandi e vi sono  “padroni” solo per privata e superiore “delega di partito” come in An, non censurabili, parimenti i corrispondenti vassalli e valvassori, e valvassini, e i “padroncini” – anche di “caseggiato” – d’ogni tipo e d’ogni colore, abbastanza identificabili nella scala che va dalle maggiori alle minori assemblee elettive ( sino alla recente “normale emersione” di “eletti”  a livello delle neo costituende dieci << municipalità >>, di cui la Destra si consola di averne – anche –  il governo  in una : peraltro, “voce di popolo – voce di Dio”, quanto all’interfaccia di “Palazzo S. Giacomo”, detta  “in odore bipartisan” ). “Padroni” e “padroncini”, della nostra An a Napoli, appaiono perciò piuttosto i “sottoposti” del potere altrui ( ecco il rammarico,  perchè An – per avere contribuito a pensarne il progetto  e tentato di realizzarlo  era innanzitutto nostra, essendosi consumato lo “scippo” ).
    Se si vuole viaggiare, sino alle estreme conseguenze, per compilare correttamente un “diario di bordo” che giunga sino alle conclusioni, non occorre fare la storia della “destra partenopea” a partire da molto lontano – magari iniziando dalla << Magna Grecia >> – però occorre ed è proprio il caso, assai pertinente, rinfrescare almeno la memoria : ci fu un tempo “preistorico” , molto più vicino, di generali condivisi ( promossi sul campo della passione e del disinteresse personale ) e celebrati dal proprio esercito ( frutto dell’autentico consenso popolare ) ; a cavallo tra il secondo ed il terzo millennio, fatte salve le debite ed eccellenti  eccezioni che – tuttora – sussistono di “vecchi bianchi per antico pelo” o di preziosi – più recenti – neofiti ,  oppure per sigle culturalpolitiche  di valore esterno, quella che fu la prima destra del dopoguerra, al vertice fatta tutta di qualificati e liberi esponenti dell’autentica << società civile >> –  che esercitarono un << primato politico >> e non “politicodipendenti” -, con una << base >> di specchiatissima e limpida attività, esaurisce – definitivamente – la sua caratteristica tradizionale e subisce una vera e propria mutazione antropologica. Ci si assesta, esattamente, all’incontrario, dissipando l’originario << modello competitivo >> in rapporto alle opposte forze in campo che, a parte le alterne vicissitudini elettorali, mai venuto meno, significava – innanzitutto – mirare alla più ampia aggregazione in nome di quella visibile e radicale alternativa, sia di comportamenti che di governo, chiaramente identificata dai cittadini – favorevoli o meno non importa – nella sua massima trasparenza e forte originalità. Spariti quasi tutti quei giganti, restano i molti “minori”. Venuta meno l’espansione, restano i gestori della “coperta corta” per cui i mediocri diventano i protagonisti della intervenuta e indotta << contrazione >>: il vero  toccasana di impotenze congenite, scritte nel loro Dna di subentrati, una fortuna. E tutto ciò è storia nota, non solo scritta, in custodia da parte di sopravvissuti con una “memoria da elefante”. Si nutre fastidio per i testimoni, purtroppo, tuttora in vita. Si soffre della sindrome del “parente povero”, poi divenuto abbiente, avendo cura di evitare il confronto con chi può fruire di buon archivio.
    Ora è il “tempo delle mele”. Dei “piccoli orticelli”. Del << podere >>, condotto a mezzadria, in una Città che, nell’ultimo trentennio, a parte gli insoliti picchi di alta partecipazione, mediamente è confluita – validamente – nelle  urne  per poco più d’una metà; e da quì, a valere per  il voto integrale, l’esistente e residuo appannaggio “a destra” per  quei cinque cittadini su cento ( iscritti a votare ) che, nonostante tutto, operano in guisa tale da credere che, tuttavia,  sia sempre un loro dovere opporsi, per come si può, al locale “sistema di potere”. Via via ch’è scemata la buona considerazione per gli oppositori, passati – gradualmente –  dallo schema della competizione virtuosa – fisiologica – con gli avversari  alla  più comoda pratica del << modello remissivo >> – ch’è grave patologia – , infatti non sono mai aumentati – numericamente – i consensi per la sinistra, giunta però a “percentuali bulgare”, soltanto perchè sempre più diminuendo – irreversibilmente – le schiere dei cittadini che vi si contrapponevano pure da elettori. Questa, e solo questa, brutalmente detta, l’infinita anomalia d’una “rendita di posizione” che non pare vera, sino a quando durerà, per i << nostri >>. E poi chi vivrà, vedrà! –  Si tratta, nell’attuale, di un “ceto politico” elettivo e “dirigente” – poche le rondini ( e una rondine non fa primavera… ) – che predomina in virtù del piccolo, medio o grande disegno di divenire l’unico e il solo, indispensabile, presente per esclusione: la “classe di partito”, in genere ( a parte le poche autonomie di alto profilo ), che avendo attraversato, come Attila, consistenti e ricchi “spazi storici” per, poi, agirvi a “non farvi più crescere un filo d’erba”, indi ha proseguito / prosegue all’okkupazione dei “cieli superiori” per esportarvi il redditizio ( per Loro ) << schema interno >>. Parliamo di eredi “egregi”, a pieno titolo, di coloro che non diedero buona prova di sè, o  eredi di se stessi perchè già “giovanilmente” presenti e – oggi – invecchiati  all’esercizio di questa sorta di “arte dell’impossibile”, ogni qualvolta la Destra decise di essere Destra – con l’apprezzamento ed il sostegno dell’intera Città ( e non serve scendere nei dettagli per chi ne conosce la “storia profonda” )  – rispettivamente, nel più vicino recente : a metà degli anni settanta, ai primi anni ottanta e, poi, ai primi e a metà degli anni novanta, quando – a livello di municipio e di regione – fu “gettato il guanto di sfida” della radicale diversità, chiara << alternativa globale >> al già esistente, come per l’oggi, << sfascio >> , in quantochè-notoriamente-vanificati gli sforzi, in tal senso, del leader massimo di turno.
    Per tirarsi fuori da una tale assurda, inconcludente, sterile e cronica << situazione indotta >> ( procurata dai “soliti noti” ), uno stallo da << nomenklatura assolutista >>, dei “controllati-controllori”, d’una incongruente forma di “centralismo delle briciole”, sarebbe proprio il caso di ripristinare le “antiche tavole” e riattrezzare nonchè modernizzare – semmai – le articolazioni politico-organizzative sul territorio che, ormai, avendo “raschiato il fondo del barile”, sono ormai costrette al “lumicino” : magari coordinandole, per supervisione sinergica, a mezzo d’ una federazione-città, d’ una federazione-provincia e, per l’ << area metropolitanna >>, con almeno sei “delegazioni municipali di bacino”, i cui responsabili – ponendo fine al “tormentone dei commissariamenti” a go go – siano il risultato diretto, libero e segreto degli iscritti come – anche – dei cittadini, intenzionati a contribuire alle scelte, dichiaranti il voler esercitare – espressamente – tale “diritto-dovere”. Al contrario, in verità, vale poco che si persista, irragionevolmente, a praticare la strada opposta: rinchiudendosi, sempre, nella << riserva indiana >> del c.d. “partito leggero” che, in fondo, è solo l’utile schermo affinchè chi debba rappresentare – istituzionalmente – le istanze e le linee, decretate dal partito, un paradosso, sia – nel contempo – il partito.; e da quì l’inutilità del solito “tran tran” : come si evince – anche in questi giorni – dallo svolgersi d’uno dei soliti “convegni di precettati” che fanno la scontata platea di “guide autoreferenziali” e che, in questa ultima occasione, è finito – pure – in un “felice eremitaggio”. Che i senatori ritornino a senatori, i deputati al solo ruolo di deputati; che  i “consiglieri onorevoli” facciano i consiglieri e i “consiglierini” si limitino – esclusivamente – a ciò; se solo lo si voglia, tuttora in tempo, al posto di chi “in servizio permanente – effettivo” esistono le molte energie da interessarsi. E quì, usando altre metafore ( sperando che si eviti l’indebita “personalizzazione”  ) parliamo, tanto per intenderci, di coloro – fuori dal condizionamento del ruolo elettivo – già “riformati”, strumentalmente, poi “posti in riserva”, ancora disponibili alla bisogna e, cioè, non totalmente perduti o venuti – definitivamente – meno; cosicchè da liberare e sgombrare il campo, una volta per tutte,  dai “doppi ruoli” ( è solo un “dolce eufemismo” ) e dalle ragioni di “cucina interna” nonchè dalla strisciante “rappresentanza per privatizzazione”; gli ostacoli, oggettivamente, a compromettere lo sviluppo e a costituire la diga impropria, al corso naturale delle cose, che ha prodotto solo uno “stagno”; “morta gora” dove, senza bisogno di dietrologie e neppure di lanciare una banale accusa di “propensione consociativa” ( si fa per dire ), muovono le “manovre preventive” e i pregiudizi che s’immiseriscono, in fin dei conti, nella pratica elettorale di “scremare”, “spalmare” e “taroccare” . Una vera e propria “caduta di stile” che ha visto, ultimamente, buttare nel water ( “tirando la catenella” ) cognomi che hanno una storia ed esercitare l’opzione, più favorevole e sicura, per chi viene e riviene – tra di noi –  solo “a rappresentare” (!)  in uno con i semplicemente “fedeli” ( ma fedeli sono i cani ); e, in materia, le iniziative che hanno visto accorrere allo scopo, disponibili alle imboscate e alle pugnalate, “compagni di banco” e “vicini di condominio” adusi a “maramaldeggiare”.Tutto uno “scenario” che andrebbe, urgentemente, saggiamente, azzerato. Diversamente la << storia >> non è che possa durare a lungo, non si potrà tollerare – ulteriormente – l’ostinata corsa al suicidio e all’estinzione, il prosieguo nel consolidarsi dei privilegi – meritati o meno – di pochi,  il perseverare nella “tessitura della tela” che appare sempre più il frutto di “faide interne” e che, per associazione d’idee, porta  a pensare all’uso del lanciafiamme. Ma conosciamo tutta la Destra…tant’è che non disperiamo.  [ Fine ]
“AZIMUT” | INFO : 081. 7701332 – 340. 3492379 | Via P. Del Torto, 1 – 80131 Napoli | associazioneazimut@tiscali.it ( an.arenella@libero.it )

 

“AZIMUT” – associazione culturalsociale a Napoli —- Newsletter – azimut : lunedì, 24 sett. ’07

[ numero del martedì 25 – mercoledì 26 settembre ’07 ] wwww.associazioneazimut.it  ( pagine simili :http://digilander.libero.it/an.arenella ) – Il nostro servizio su << Ortocrazia >> , precedono altre notizie.

 I GIOVANI DI ALLEANZA NAZIONALE

ULTIMORA

Roma, 24 settembre 2007

[ su “AZIONE GIOVANI” – notizie ]

Azimut – Ufficio Stampa – Il Portavoce

FerruccioMassimo Vuono

massimovuono@libero.it

ROMA – Aperto il dibattimento del “processo” a porte chiuse, l’imputato – il dr. Alessandro Sansoni – presidente provinciale a Napoli di “Azione Giovani”, dovevasi procedere per rito abbreviato – direttissimo, giocoforza “patteggiato”, s’è tosto estinto: saggio e chiarissimo giudice monocratico, per <<magistratura domestica>>, il presidente nazionale, l’On.le Giorgia Meloni, vicepresidente della Camera dei Deputati, che – tutti – sinceramente e vivamente ringraziano. Nessuna giuria a costituirsi perchè possibile  “parte interessata”, la giunta provinciale partenopea, poteva correre il rischio d’esser, per alcuni dei suoi componenti, colta in flagranza; testi a carico, inesistenti, per l’accusa che muovevano i pm ( assenti : “gettata la spugna”; i dirigenti nazionali, eccetto uno che dissentiva dalla solita “imboscata”, costoro – già impegnati tra << pax >> e “guerra guerreggiata”- in un periodo di “lunga durata” che ha superato gli anni dell’assedio di Troia – però, in unico fronte, allorchè le non gradite “intrusioni”).

S’è ratificato, una buona volta per tutte, la mancanza di prove perchè il << fatto >> non sussiste: non può, infatti, costituire reato il “mettere a motore” A.G. dal pregresso stato di “routine comatosa”, rilasciare interviste, fornire indicazioni, riattivare i circoli e ripristinarne la festa, eccetera, ma l’elenco sarebbe ancor più lungo.

Rotto lo << schema adulto >> : il dr. Sansoni, infatti, e in pratica, “rompeva l’anima” e/o “non si vendeva l’anima” – ci si scusi il bisticcio – alle “anime” ; ovverosia ai rappresentanti, come si dice, “in quota di…” ( del tal, dei tali ), sedenti negli organismi dirigenziali cui si dovrebbe dar conto “col bilancino”, in defatiganti <<attivi>>, onde “concordare” – “limare” – “dosare”, ogni e qualsiasi attività; ergo : la nostalgia per il perduto “immobilismo” ! ! !

Al Presidente Provinciale di A.G. a Napoli, auguriamo : “Buon lavoro”.

[ “Azimut” – Napoli ]

Ricevi questa mail perché hai espressamente gradito l’invio di “azimut-news” :
messaggi di questo tipo – newsletter associazioone “Azimut” – Napoli.
Qualora non desiderassi più ricevere le nostre notizie, ti invitiamo a scrivere
ad < associazioneazimu@tiscali.it > e/o Vuono < an.arenella@libero.it

 

L’IMPRESA IMPOSSIBILE : RIVINCITA NEL SEGNO DI << ORTOCRAZIA >>

( iniziative << intramoenia >> ed << extramoenia >> )

 

Politica, in Alleanza nazionale nasce ufficialmente

“Ortocrazia i valori della Destra”

 

 

———————— Ufficializzata la nascita del nuovo laboratorio politico nato all’interno di An: si chiamerà “Ortocrazia”…. ( www.ortocrazia.blogspot.com)…………. Tra i promotori, Alfonso Gifuni, Emanuele Coppola,  Emilio Tiziano, Luigi Cocuzza, Mario De Filippo, Giuseppe Gallicchio e Domenico Eremita ……ma anche tanti simpatizzanti ————–di A.N. al loro  esordio come protagonisti in iniziative che riguardano la vita interna del partito. Non ——— un circolo………. ma nemmeno una nuova corrente: “ Ortocrazia ” sarà un laboratorio…… In pratica è ———stata ripresa un’idea già lanciata qualche anno fa dall’onorevole Antonio Rastrelli, e che ora il consigliere ——comunale Alfonso Gifuni  (da sempre vicino a Rastrelli) sta riprendendo insieme ad altri amici e sta rendendo ———- operativa in Italia, soprattutto ora che si avverte in politica la necessità di una certezza delle regole e

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di riferimenti forti.  Per informazioni Alfonso Gifuni 3356796313

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La politica del “cartapesta – virtuale”

—– Original Message —– From: associazioneazimut@tiscali.it To: Storace

Sent: Sunday, September 23, 2007 10:51 AM Subject: sollecito

C.A. : SENATORE STORACE FRANCESCO

            ROMA

Sollecito a risposte, nessuna risposta ai nostri messaggi-trascorsa una buona annata-ci sembra essere troppo. “Azimut” – Vuono

 

—– Original Message —– From: “www.storace.com” <scrivi@storace.it>To: <associazioneazimut@tiscali.it>

Sent: Sunday, September 23, 2007 10:50 AM – Subject: Autoresponder

Grazie per aver inviato un messaggio al sito web di Francesco Storace. Stiamo ricevendo migliaia di e mail.   Il senatore Storace risponderà a tutte personalmente.   Si scusa quindi con le persone che hanno voluto scrivergli in queste ore se dovranno attendere qualche giorno per una sua risposta.  In questa fase di organizzazione ci sarebbe utile disporre, a chi desiderasse essere informato sulle nostre attività, oltre all’indirizzo email anche di quello civico completo.  Grazie a tutti   Per essere sempre aggiornato e ricevere informazioni utili da Francesco Storace, puoi iscriverti alla newsletter di www.storace.com.  per iscriverti, collegati a questo indirizzo: http://www.storace.com/Storace/page.asp?cat=aggiungiiscrittonewsletter&em= Lo staff di www.storace.com

Lettera aperta all’Eccellenza, Presidente Antonio Rastrelli, ex –

Emerito Governatore della Regione Campania.

( << ortocrazia >>, “apprendisti stregoni” e “incantatori di serpenti” )

    Esimio Presidente,

        totalmente – siamo – “in disaccordo” ( per temporanea – diversa – “visione”), seppure con incancellabile e immutata stima, convinti, profondamente e decisamente in controtendenza : << La Destra >> ? cioè di Storace ? No, grazie ! Nulla da protestare e niente da contestare, a riguardo di chi – pure tra nostri amici di vecchia data ( che rispettiamo ) – s’incammina con il senatore Francesco, crediamo o almeno lo vogliamo sperare, in purezza d’intenti, però la sua antica visione, l'<<ortocrazia>> – pure e nel contempo da Altri richiamata nella stessa An -, in verità, mal s’adatta nella circostanza; e tant’è che Ella, intervenendo alla recente convention di Napoli ( una “Città – Scelta”…destinata, mirabilmente, alle “straordinarie novità” [ si fa per dire ] ), più che aderendo ma a porre “condizioni”, ha – poi – detto, infatti, del <<potere della rettitudine>> ( lapsus linguae, o no ? ) e non poteva essere altrimenti : una inconscia “variabile” del <<potere retto – rettilineo>>, dato che – vicende da senato della repubblica docet! – s’è mostrato, checchè se ne dica e con tutto il “libero arzigogolare”, e i  “difensori d’ufficio” ( vedesi, in calce * ), come si preferiscano, ai solari viali maestri, le scorciatoie di più o meno oscuri “vicoli – vicoletti”. Del resto, a sentire Francesco Storace, freudianamente, proprio lo stesso “mette le mani avanti” e Le chiede, perciò,  di occupare il ruolo di <<garante del codice etico>>. Ovviamente, evidentemente, “naturalmente” !

    Ci perdonerà e ci consentirà, << una tantum >>, di rappresentarLe l’eccezione : con molta, tanta, nostalgia per armoniose conversazioni di sempre, nel ristretto dell’ospitale salotto della Sua casa – mai di <<politica-politicante>> e oggi del “cartapesta virtuale” ( di “Lor Signori”, Ella – noi – Altri << distinti e distanti >>)  – , di cui ci onoravamo il constatare, interloquendo e nel reciproco “volare alto”, una perfetta e sostanziale unità d’intenti e di vedute. Ora, a nostro avviso, e in pratica, si tratta di ben altro e di “bisogni” di cui Ella, per la Sua autorevolezza, non ha proprio alcun bisogno e nulla in comune: che, al quasi ultimarsi del disperato “accanimento terapeutico”, in previsione – salvo manovre bipartisan all’utilitaristico “prolungamento artificiale” ( onde acquisire il << vitalizio >> : “…pecunia, non olet !” )  – dell’implosione, tuttavia, ognuno che corra il rischio del “tutti a casa” – senza sicuro “salvacondotto di ritorno” –  si proponga e ponga rimedio con “(ri)posizionamenti”; che comunque, e in ogni caso, spregiudicatamente, producano le garanzie di “riokkupare” gli amati, beneamati, ben “oliati”, <<scranni>>. E…<< Absit iniuria verbo >>.Pensiamo che Ella, abituato ai molti progetti per le purissime idealità,  nella fattispecie, solo ad affacciarsi, abbia nobilitato l’anteprima d’uno dei “presentat – arm” ( e ne seguiranno di “ogni colore”… ); e dato lustro, in tal senso, a “Calcoli & Calcoletti”. Ma è chiaro che, ad evitare i “brutti pensieri” ( ma sarà, poi, vero il plateale “stracciarsi le vesti” : il “No” alla cosiddetta – paventata << deriva centrista >> … ? ? ? ) , era solo il Suo intervento, in grandi linee, a poter dare credibilità, a potere riscaldare l’anima e il cuore della platea.E i convocati, presenti, ci possono – anche – stare bene ( e, pure, gli applausi ); ma chi, solo, convoca – per rivendicare la <<pari opportunità>> [ sic ! ] – proprio no. “Qui vult capere, capeat” !

    E’ imperdonabile che, alle sincere sofferenze dei tanti – in Alleanza Nazionale -, si aggiungano doppiezze ( “…nessun salvataggio…non si votava la fiducia al governo…noi : << valore aggiunto >> per la CdL…” [ e nel mentre ci si aggiunge a Prodi ! ], avete-tutti- ben compreso ? ); è intollerabile la linea “del bastone, e della carota…” ( Promessa o “minaccia” ?; assicurazione o “pausa di attesa e riflessione” ? Fate voi ! ); e non è accettabile la pratica del “…vender(si) la pelle dell’orso, prima del tempo…” ( dopo “il ferro e il fuoco”, il 26 di luglio del senatore << duro e puro >>, il futuribile  – battesimo del “movimento” : al “Palazzo dei Congressi” – Roma, per il 10-11 novembre c.a., e – poi – chi vivrà, vedrà…!!! ); ed è, infine, miserevolmente banale – in assenza e/o almeno carenza di progettualità – l’integrazione, scontata, ma sempre ad effetto – suggestiva -, a riguardo di “…lamenti dei disoccupati e delle famiglie…”, lo stare “…dove sta la sofferenza…”; e di “lotte alla criminalità”, di “immobilismo delle istituzioni”; e, dulcis in fundo, l’autoreferenziale incensarsi “lottatori” ( ! ) avverso la  cosiddetta << Casta >>, da parte di chi – da sempre – e, sino a prova contraria, ne ha fatto / ne fa parte ( a “pieno titolo” ).Di questi “giri di danza neogiacobini” : ne abbiamo, proprio, le “tasche piene” ! Ma che ne sanno, di tutto ciò, lontani “miliardi anni luce”, dalle << fatiche >> ?, costoro ?

    Ma cosa possono, mai, avere in comune le Sue Prospettive ( e ne diremo, più avanti ), con simil pretesa di “presentare i conti”? e con le cosiddette “coordinate” del sovrastimato “uomo del momento” ( opportuno! ) e, per taluni, ohibò, novello << astro nascente >> ? Vi sono non pochi, sinora, a “risplendere” ma di luce riflessa e, cosicchè, inevitabilmente, inclini a “interne faide” che, poi, trasferite alla coalizione, già una delle concause dell’elettorale esito di << Pareggio & Brogli >>, (ri)creano e ripetono altri “squilibri” ed il rischio dell’evidente, eventuale, vantaggio agli avversari. Eccoli, gli << Apprendisti – stregoni >> ! Noi, preoccupati ? Ebbene, sì, noi, i “manovali d’onore”, senza mercede e rimasti privi di buonuscita,  : quante volte, preso il macigno sulle spalle per giungere alla vetta, l’abbiamo visto, rovinosamente  – nuovamente -, precipitare a valle ! Se – non avendoci dato nulla – ci hanno tolto tutto,vivaddio, che non ci strappino pure l’anima !

    Silvio Berlusconi ( leader della CdL – tuttora – per Fini, Leghisti e Altri, oltre che per “Forza Italia”) , sempre a “tirare la volata”,  tra tutti e in primis, come sempre, perennemente interrotto – frenato e danneggiato – , nei suoi disegni di più generale interesse, dalle solite e note “manovre di bottega” : un micidiale cocktail, per “veti incrociati”, “accaparramenti” sistematici – continuati e aggravati -, eccetera, tanto per limitarci ad un “dolce eufemismo”, non ha da esser alla mercè di “incantatori di serpenti” e di coloro che, iniziando – precipitosamente –  ad “affacciarsi”, pensano di poter marciare – “insistere è umano ma perseverare è diabolico…” – al passo dell’ << usum Delphini >>. E… << absit iniuria verbo >>, semper. Valgono, per noi – che “veniamo da lontano”… -, le “contorsioni”, inconcludenti, “nostalgiche”, sul forzoso, purtroppo, “minimalismo missino”: ne abbiam fatto parte, orgogliosamente, però – sempre – sperando di passare dalla “legittima difesa” all’attacco, una “lunga attesa” ( alle spalle ) per vincere; e c’era – una volta – il << grande centro >> che, votato – anche – “da destra”, però e sempre “guardava a sinistra”, tutto ok?; e non hanno da essere un centrodestra, una Destra ( come pure An ), più omogenei al modello europeo – a “grandi schieramenti” -, che votati – anche – dal <<centro>>, siano l’alternativa – globale e integrale – alla << Sinistra-Centro “delle sinistre-compagnia cantante” >>, (non ) ok ? Dove sta scritto che non si puo(te). Chi l’ha detto ? Perchè, no ? Ma credono che si sia – eternamente – il << Pinocchio >> ?

    In quanto alle Sue più alte Prospettive – gentile presidente -, per “ritornare a bomba”, prioritariamente mirate a una << fondazione culturale di revisione storica >>, noi – sì – massimamente rispettosi della Sua Persona, non vorremmo che si (ri)trovasse come “…colui, che grida nel deserto…” ( << scismatici>> ? e chi li ha visti ? “Scissionisti”, eccome, a iosa ! );possiamo, certo, comprenderne l’esigenza – nei ritardi della sola nostra area ( il << paradosso >> ) – ma attenti ai destinatari : non si può fare, per l’appunto, di “…tutta l’erba, un fascio…” ( è proprio il caso di dirlo ! ) , e occorrono, perciò, selezioni severissime nonchè l’interesse – sopra di tutto – dell’uditorio giusto. E già che ci siamo, nel chiamarci dentro, a solo e puro titolo d’esempio, poniamo – noi – la prima candidatura di << categoria morale >> : chi, come noi, a prescindere dai natali, potendo – volendo – dovendo giungere al finale della parabola ( allorchè, e quando sarà, ma “…le vie della Provvidenza sono infinite…” ), così come ha – da sempre – vissuto, col solo  crùccio d’una qualche e aggiuntiva difficoltà – anche per il futuro -, a gravare sui propri familiari, che ne dovranno sopportare il costo ( “…senza soldi, non si cantano messe…”; è una vita che sentiamo la “filastrocca – oscena”…; ma noi, i “distratti”, dato che “per far quadrato” – durante tutto il “lungo assedio” –  […e dov’erano i tanti e tanti Altri… ? ], il tempo scaduto – per non esser in bolletta e “poveri in canna” – , cosa mai possiamo farci ? ). Ma non si disse, da parte antica ed eccelsa, << Non in solo pane vivit homo >> ?

    << Vexata quaestio >> ( ? ), il Fascismo ( la parola, ecco, l’abbiam detta : in deroga all’impegno di chi – e siam tra questi – lo ritiene, non cosa di “cose nostre”, consegnato alla Storia ), nel << post >> che iniziò un solo giorno dopo il termine del “vituperato ventennio” ( e che seppe avere – il “regime” – la sua << catarsi >> ), è ancora pagina non chiusa e conclusa? Che il cosiddetto << anti >> ( legittimo ma per una sola ragione su cento ) – storicamente – di scarsa consistenza, se non inesistenza, con buona pace di esercitate << egemonie “totalizzanti & intolleranti” >> ( ma il pensiero non può esser soppresso ! ), carente del consenso di massa, non avendo mai avuto una sua Era – altro è la lunga stagione di predominio -, il Fascismo – a tutt’oggi – è una presenza ingombrante ed imbarazzante, ossessivamnente, ad Altri che – ancora – vi si imbattono o vi “battono il muso”; e non certo ai tanti che ne han fatto / ne fanno lettura-studio; e non certo a noi che, per nascita, avendo fatto in tempo di viverne ventidue giorni da “figlio della lupa”, sono – poi – cresciuti nel rispetto leale della Costituzione Repubblicana ( la << carta >>, di tutti: nonostante astruserie politico – geometriche, vanamente escludenti, violentatrici della << democrazia >>, in salsa di <<arco >> e di << convergenze parallele >>, ecc., e chi più ne ha, più ne metta… ), senza alcuna necessità del rimestare, manipolare, “ripudiare”. Una la Storia, scorre, non le “interruzioni” e non vi sono <<parentesi>>.

    Si naviga, tuttora, a vista, tra l’anticultura del conformismo ( fa “capolino”, sinanche in fogli dell’area del centrodestra ) che – anche – di recente ha fatto il solito e troppo comodo “paragone”: la proposta di “unicizzazione amministratoriale della Rai” e la ricetta – come filosofia di metodo – di <<…Benito e Adolfo, Baffone e Saddam…tutti “amministratori unici”… >>; e, peraltro, col malvezzo ostinato, malevolo, tutto intellettuale, di citazioni “da mucchio” – in odio alle “dimensioni non nane” – che vorrebbero “eternare” ( nei secoli, dei secoli… ) il non voler separare grano ( la già << ideologia italiana >>, nel bene e nel male ) dalla gramigna che “infesta”; e tra l’antimemoria del “sordomutismo” che – ancor più di recente – ha fatto  l’ennesimo “corto circuito” di reticenze vili e incallite  : l’apologia del capo dello Stato, Giorgio Napolitano, che – alla sua quarta visita a Napoli – per inaugurare “poli di eccellenza – qualità”, sorti – alfine – dopo settant’anni e rotti ( da quel che, pure, in Italia, si vorrebbe il << male assoluto >> ) , l’ha fatta, però, a maggior ragione per le ristrutturazioni – innovazioni della “Stazione ( portuale ) Marittima” e di quella ( ferroviaria ) di Mergellina, senza che – a nessuno – sia venuto in mente : due, delle storiche – littorie realizzazioni, tra le tante – imponenti – grandi opere pubbliche.

    Due, solo due, episodiche occasioni, attualissime, due soli gli esempi –Egregio Presidente Rastrelli – di come, e per altri versi, non Le si può dar torto; e di quanto sia necessario, a ragione, nostro malgrado, riprendere a “mettersi ordine” in quella che si dice, ancora, di una “…tremenda eredità storica…” ( ? ); non tanto per noi, stoppando le  <<intossicazioni>> ma senza miscelare con la politica (la fosse pure con la P). Uno scenario, per l’attuale, ipocrita, mistificatorio e  “complicato” : addirittura con “radici marxiane”, << gramscismo >> imperante, in provvidenziale “accantonamento”, per l’oggi dell’universo – caos e del che, per il “contrordine compagni” ( peccato che ai giovani non si dica del Giovannino Guareschi, non si dica nulla… ) :  “…siam – tutti – liberali…”, volendosi, impunemente,  “chiudere tutte le partite” ! . Ma c’è, per ogni tempo, opportunamente, uno << scudo >>, “bianco” o “rosso” – o meno -,  non importa ! Se decidesse, in tal senso, di bandire una Crociata: “sfrattare” l’anticultura e l’antimemoria, miserie di strumenti per miliardarie “scodelle di riso”, giusto il prezzo – fissato e riscosso – per l’antistoria; se decidesse, ci troverebbe pienamente concordi.Se lo decidesse , e ce n’è bisogno, può star certo che noi ci saremo. Insomma, ci può contare.

                                                                                Suo sincero estimatore.

                                                                                Arturo Stenio Vuono

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* Il << “Libero arzigogolare” &  i “Difensori d’ufficio” >>

—– Original Message —– From:Consigliere Ciro ManzoTo:Undisclosed-Recipient:;

Sent: Monday, September 24, 2007 11:37 PM

Subject: Fw: [Spam] LETTERA INVIATA AL QUOTIDIANO L’ARENA DI VERONA

commenta questa << presunta o vera>> dichiarazione

 

Egr. Direttore,

                       rilevo, per la verità senza troppo stupore ma non per questo con meno indignazione, l’atteggiamento che, in questi ultimi tempi, hanno assunto i cosiddetti grandi organi di informazione, dai giornali a diffusione nazionale ai grandi network televisivi, riguardo alla nascita de “La Destra”, il nuovo Movimento politico fondato nel Luglio scorso da Francesco Storace.

      Sul suo leader e sulle sue iniziative per questi signori la parola d’ordine è: oscuramento.

      Non so dirle se questo è il “destino” della destra, o almeno della mia Destra, cioè di quella destra che, pur ritenendo insensata ogni forma di nostalgia, non intende per questo rinunciare alla propria identità politica, ai propri valori, alla propria storia, alle proprie caratteristiche culturali, politiche e ideali. So soltanto che questo è quello che in questi giorni accade.

      Facciamo un esempio recente: il voto sulla questione RAI di giovedì scorso al Senato. Su quanto accaduto giornali e televisioni hanno sentito praticamente tutti, maggioranza e opposizione, hanno chiesto il commento di tutti, intervistato tutti. Ovviamente tranne il diretto interessato: il Sen. Storace; pochissimi hanno riferito su come sono andate veramente le cose.

      Innanzitutto nessuno ha scritto che sulla RAI si è trasversalmente scatenata in Parlamento la solita guerra tra bande per la lottizzazione e il controllo della TV pubblica, una battaglia nauseante a cui i senatori de “La Destra” non hanno giustamente inteso prendere parte; ma quel che è più grave è che quasi nessuno ha scritto che ai senatori de “La Destra” è stato addirittura precluso di apporre la propria firma in calce alla mozione presentata dall’On.Schifani a nome della Casa delle Libertà, e ciò per il veto esplicito posto da Alleanza Nazionale, partito evidentemente molto più preoccupato di poter  perdere qualche briciola di potere piuttosto che di allargare lo schieramento che in Parlamento e nel Paese si oppone al Governo Prodi.

      Dunque, non è certo Storace che è impazzito, ma semplicemente da parte di AN si è preteso che l’opposizione al Senato facesse a meno de “La Destra”, e così è stato. Quale dei suoi lettori, mi chiedo, sarebbe infatti stato disposto a votare un provvedimento che gli veniva impedito di firmare?

      Oggi, dunque, se l’opposizione a questo Governo (che è certo tra i peggiori che il nostro Paese abbia mai avuto negli ultimi cinquant’anni) ha un problema, questo non è certo la nascita de “La Destra”, ma le preoccupazioni che agitano Alleanza Nazionale, a Roma come a Verona.

      Un partito lacerato, al di là delle apparenze, da profonde contraddizioni al suo interno; un partito incapace da un lato di rappresentare una politica che vada al di là del mero auspicato ingresso nel Partito Popolare Europeo (credendo così di essere definitivamente legittimato a sottrarre gli elettori al suo principale alleato italiano) e, dall’altro, letteralmente terrorizzato, a causa  dell’ingresso sulla scena politica de “La Destra”, di perdere le proprie posizioni di potere in una futura prospettiva nazionale, così come oggi già sta accadendo in molte situazioni a livello locale.

      Da qui le preoccupazioni, i veti, le invettive, le reazioni scomposte, gli inqualificabili tentativi di criminalizzazione; cose che appaiono ancora più sbalorditive proprio perché provenienti dalla classe dirigente di un partito che, raggiunto il potere, pare anche a Verona essere stata colta da improvvisa amnesia, dalla rimozione del proprio stesso passato, quando anch’essa, solo fino a pochi anni fa, per il solo fatto di non apparire ancora omologata, era oggetto di ingiurie e di emarginazione quotidiana.

      “La consegna del silenzio”, dicevo, sulle posizioni di una Destra che non si accontenta di essere semplicemente forza d’alternanza ma aspira ad essere autentico Movimento d’alternativa, dunque anche se mi indigna, non stupisce.

      Ma “La Destra”, anche nel Veneto, è ormai una realtà che, in ogni caso, si rivelerà indispensabile per battere la sinistra nel sistema del bipolarismo italiano. Un Movimento nuovo non solo in grado di intercettare la voglia di destra oggi tanto diffusa nella nostra regione, ma soprattutto capace di arricchire tutto il centro-destra di energie e di consensi nuovi, di forze, di persone e risorse sino ad oggi escluse da tutte le “caste” e da tutte le politiche. Non un nuovo partito, ma un “partito nuovo” dunque, per il nostro Paese e per il nostro Veneto.

                                                                                                             Paolo Scaravelli

                                                                                  Portavoce de “La Destra” per la Regione Veneto    

      

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FINE INTERVENTO

[ la foto ] Destra a Napoli, annessi e connessi, una delle recenti riunioni di Alleanza Nazionale e un sincero, doloroso, rammarico : ovverosia ( anche se, oggi, assenti )”…per cui fummo gli ultimi… tra cotanto senno…” [ Arturo Stenio Vuono ]

 


3 –

NAPOLI, sabato – 8 dicembre 2007 | NOI, “AUTOSCURATI”…LEHNER, HA SCRITTO…

GIANCARLO LEHNER, ha scritto :Original Message  Sent: Saturday, December 08, 2007 12:13 PM Subject:Amici umbri

Amici, in questi anni, partecipando a decine di convegni, dibattiti, tavole rotonde, presentazioni di libri e quant’altri incontri,  ho imparato ad apprezzare l’impegno, la generosità e l’ingegno – voglio rimarcare l’ingegno, l’acume, la cultura – delle donne e degli uomini del centro-destra dell’Umbria. Da Gubbio aPerugia, da Foligno a Terni, da Assisi a Bastia, da Bettona a Gualdo, da Deruta a Todi, etc. etc.  ho avuto sempre la riprova di una grande preparazione, di serietà,  di creatività, di spessore culturale e di straordinario, esemplare attivismo. Non sono considerazioni retoriche, giacché proprio la stima che nutro verso di voi mi ha spinto ad occuparmi sempre più dell’Umbria. La vostra virtuosa militanza è necessariamente scaturita dalla sofferenza di dover patire, giorno dopo giorno, il peso asfissiante ed umiliante di un regime, direi, di tipo totalitario post-moderno.In aggiunta, da ultimo, s’ è visto in maniera conclamata che il sistema rosso è quanto di più corrotto si possa immaginare Altrettanto certo è che, in Umbria, dirigenti ed eletti del centrodestra non hanno saputo o voluto o potuto rappresentare al meglio attese, istanze, voglia di cambiamento, che fortemente provenivano da voi tutti. Senza polemiche e senza voler processare alcuno, perché tutti sono invitati a lavorare fianco a fianco per la Causa comune, adesso è ora che ci rimbocchiamo le maniche, costruendo, tessera dopo tessera, il partito delle libertà del popolo umbro.In questi anni, ci siamo detti sempre la verità, quand’anche ispida ed amara. Abbiamo denunciato le derive consociative locali, gli inciuci, i personalismi, le cristallizzazioni nomenklaturistiche, le scelte miopi, che ci hanno fatto perdere consensi, posizioni, talvolta, purtroppo, financo la credibilità di veri oppositori.

Nessuno qui è un “signorsì” e, quindi, non abbiamo mancato di criticare anche il governo di centrodestra ogni volta che ci deluse. E abbiamo fatto, io per primo e tutti voi con me, nomi e cognomi. Ebbene, se il secondo governo Berlusconi, pur lavorando e producendo molto, a volte ci ha fatto cadere le braccia – penso a come si è affrontato il nodo della giustizia o come si sono glissate del tutto altre importanti questioni -, ciò è accaduto per i comportamenti ostruzionistici – ricordate Follini? Rammentate il defenestramento di Tremonti imposto dai colonnelli di An? – di quanti non sostennero mai la sincera tensione riformatrice di Berlusconi. Certo, al confronto, i migliori momenti dell’ Esecutivo Prodi riescono a far rimpiangere anche le fasi peggiori del governo Berlusconi. La sola imbarcata dei precari statali ha testèindebitato noi, i nostri figli, i nostri nipoti e pronipoti per tutto il secolo XXI.

E Romano Prodi dovrà un giorno, il giorno della Norimberga sui boiardicattocomunisti, rispondere del “suo” cambio lira-euro, a causa del quale siamo stati tutti, proprio tutti, ricchi e poveri, derubati della metà dei nostri denari (un euro, come ha dimostrato il mercato, equivale a mille lire, non a quasi duemila).Ebbene, Silvio stesso, alla fine del suo premierato, dovette cedere alle pastoie dei veti incrociati, per tenere unita la CdL e dedicarsi alla difficile campagna elettorale del 2006. Gli va dato atto, indubitabilmente, che lui, e solo lui , s’impegnò anima e corpo, per vincere le ultime elezioni politiche e portare a termine il lavoro. Salvando Bossi, vero autentico animale politico, gli altri, da Casini e Fini, furono talmente convinti di perdere, che  si comportarono da perfetti perdenti, pensando magari agli aspetti positivi, per le loro velleità di leadership, della sconfitta annunciata. Resta il dato obbiettivo: l’unico leader è Silvio Berlusconi, tant’è che senza di lui il centrodestra si scioglierebbe come neve al sole.Nel 2006 diede tutto per vincere e ci sarebbe riuscito – lasciando da parte il tema dei brogli -, se molti, troppi ras, locali e nazionali, di tutti i partiti della CdL, non avessero lavorato più per se stessi che per la coalizione. Si pensi a Fini che solo in Sicilia, per una candidatura stoltamente denegata ad un antico e valente missino per favorire una nullità ( non votato neppure dai familiari), fece perdere alla CdL più voti di quanti ne mancarono per la vittoria alla Camera dei deputati.Onestà intellettuale impone di dire che CasiniPierferdinando, in questo senso, fu assai meno nefasto di Fini Gianfranco.Anche in Umbria, del resto, ma da parte di personaggi di Forza Italia, mi pare che si siano spesso gettati via migliaia di voti per alchimie del tipo “pro domo mea”.

Adesso, Silvio ha rovesciato il tavolo, sparigliando le carte della politica politicante – la patologia trasversale che attraversa tutti i partiti e paralizza la Nazione (vogliamo tornare a chiamarla Patria?) -, indicando implicitamente la strada del partito unico del centrodestra, il partito del popolo della libertà, che salta a pie’ pari i burosauri, spezzando incrostazioni e cristallizzazioni politicistiche. Tuttavia, la sfida di Berlusconi ha bisogno di voi, della vostra intelligenza, del vostro coraggio, del vostro cuore, della vostra lena.Mercoledì scorso, ho parlato a lungo con Silvio. Era in grande spolvero e motivato, come sempre.Tuttavia, mi ha fatto partecipe del suo essere preoccupato, pressato non solo dagli avversari e dagli ex alleati, bensì anche dalla sua stessa nomenklatura.Non è vero – come dicono i giornali di giovedì 29 novembre – che abbia fatto macchina indietro.E’ vero che è costretto a battagliare con tanti, troppi nemici, anche imprevisti ed imprevedibili.Ma ciò sta a testimoniare che ha davvero colto nel segno.La prova che Silvio non retrocede ed è convinto della necessità del passaggio nel mar Rosso si ha proprio attraverso la mia modesta persona.Berlusconi mi ha, infatti, investito, per la regione Umbria – su mia espressa richiesta – e, in seguito, per altre Regioni, di un ruolo delicato ed oneroso, come quello di rappresentarlo direttamente per attivare, stimolare e controllare il percorso di crescita del nuovo agglomerato politico, nonché della corretta e veramente democratica selezione del  nuovo gruppo dirigente.

Da parte mia, sono tenuto ad informarlo giorno per giorno di questa difficile gestazione. Teniamo, per il momento fra noi, questo mio incarico, che comunicheremo ufficialmente ai mass media umbri, il giorno del nostro primo incontro a metà dicembre.Quel giorno, Berlusconi stesso, in viva voce, vi parlerà, esortandovi a vincere la nuova scommessa, invero più importante e decisiva di quella del 1993-1994.Da parte mia, una promessa: terminato il lavoro, mi ritirerò, come Cincinnato, tornando ai miei archivi ed ai miei studi storici, perché spetterà alla nuova classe dirigente del partito del popolo umbro della libertà l’imperativo di continuare e condurre in porto l’entusiasmante percorso del partito unico del centrodestra.Vi prego, dunque, di fissarmi per i mesi di dicembre e di gennaio incontri e dibattiti, anche in piazza, in tutta l’Umbria, financo nei centri minori, per onorare il mio impegno con Silvio.Prima dei congressi comunali, è tassativo che il partito del popolo della libertà dell’Umbria sia in marcia e in grado di farsi sentire, evitando d’essere di nuovo fagocitato dalle cariatidi politicanti o dai soliti notivocati al consociativismo.Fate in modo, amici e sodali, che associazioni e circoli,comunque essi si chiamino, partecipino lealmente e fattivamente alla bella avventura, in primo luogo di vera, autentica educazione civica. Il partito che andremo a costituire – va detto –non dovrà essere un clone di Forza Italia, perché altrimenti vorrà dire che abbiamo fallito. Ricordate che dobbiamo iscriverci individualmente e non soltanto come circoli.Adesso, raccogliamo, dunque, la sfida di Silvio e cominciamo a lavorare sul territorio, mirando a recuperare tutte le anime del centrodestra, compresi coloro che, delusi, sirinchiusero dentro la pur nobile nicchia dell’astensionismo motivato.

Ognuno di voi, lo spero, vorrà coniugare la giusta ambizione personale con l’impegno e l’attivismo.La nuova classe dirigente dovrà scaturire dalle capacità e dalla fertile laboriosità mostrate sul campo.Il nostro candidato ideale s’identifica in primo luogo con l’homo faber.Orsù, amici e sodali, tutti insieme, a partire da metà dicembre, per cercare di costruire, a tappeto per tutta  l’Umbria, una cosa grande, magari la premessa di unepocale sorpasso a futura memoria.

Giancarlo Lehner – Venerdì 30 novembre 2007

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  venerdì, 7 dicembre 2007

[ …ecco perchè : “…Lunga vita, a Prodi…” ]
 ———————————————————————————————————————————– PER PROTESTA, CI SIAMO “AUTOSCURATI”….————————– M A……..

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    IL LEADER AL GAZEBO | UNA PIAZZA DEI MARTIRI SEMIVUOTA ACCOGLIE IL CAVALIERE CHE RILANCIA L’ALTERNATIVA | BERLUSCONI NON INCANTA NAPOLI | Attacchi al Governo, agli ex alleati e difesa d’ufficio ai magistrati Forleo e De Magistris | Sicurezza : Prodi sfiduciato, ma i senatori a vita lo salvano * | Una piazza dei Martiri semideserta accoglie Silvio Berlusconi ( … ) per il referendum sul nome del nuovo partito. Il Cavaliere torna ad attaccare gli ex alleati del centrodestra ed il Governo << che ha occupato tutti gli spazi di potere >>. << E chi dà fastidio – aggiunge – come i magistrati Forleo o De Magistris o il membro del CdA Rai Petroni va mandato via >>.

[ Tratto – incredibile ma vero – dal quotidiano << Roma ( “il Giornale di Napoli” ) >> : venerdì 7 dicembre 2007 – servizi : in prima, prosieguo alle pagg.nn. 2 – 4 – 5 ; ( a pag. n. 3 – Primo Piano – si legge : “…PIAZZA DEI MARTIRI | IL CAVALIERE RACCOGLIE 1.836 FIRME PER IL REFERENDUM SUL NOME DEL NUOVO PARTITO. RIFIUTI, ATTACCO A BASSOLINO | SOLITA ARRINGA, MA LA PLATEA SNOBBA…); eccetera, eccetera…]

 * [ nota “Azimut” : insieme a un senatore di An che ha disertato il voto… ]

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    La visita. Il leader azzurro incalza i fedelissimi: << Napoli cambi governo, questa è stata una gestione incapace | BERLUSCONI A CHIAIA, FOLLA E CAOS | << IN CITTA’ E’ ORA DI VOLTARE PAGINA >> | Affondo sulla spazzatura: << E’ un problema risolto in tutto il mondo tranne che quì | BOOM DI FIRME NEI GAZEBO…. | UNA SCOSSA A CHIAIA  – SPINTONI E GRANDE FOLLA PER IL COMIZIO DEL LEADER DI F.I. … | [ Tratto da “il Napoli” venerdì 7 dicembre 2007 – in prima e segue  a pag.21  ]

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     Da Napoli l’ex premier torna sulla necessità di andare al voto anticipato. E attacca Montezemolo : << Dà l’impressione di fare solo politica, e non da oggi ….>> | BERLUSCONI : << MINACCE AI SENATORI DI SINISTRA >> | Il Cavaliere : << So che per questo qualcuno ha perso coraggio e non ha fatto cadere il governo, ma gli italiani non ne possono più di Prodi >> | << Ho passato cinque anni di calvario con gli alleati ma le porte del PdL sono aperte a tutte >> | ( a Veltroni ) : <<…L’altro giorno gli ho detto : “…Sono il salvatore che ti libererà dai comunisti…”>> | …ANCHE IERI A NAPOLI SILVIO BERLUSCONI HA FATICATO A FARSI LARGO TRA LA FOLLA DEI SOSTENITORI…. | [ tratto da “il Giornale” – venerdì 7 dicembre 2007 –  a pag. 5 – Il fatto, la politica che cambia ]

Messaggio inviato in ottemperanza al Decreto legislativo 196/03.
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PER PROTESTA, CI SIAMO AUTOSCURATI…..

[Servizio News Azimut sospeso; una breve, giustificata, deroga : protesta Vomero 

( aderiamo ) : Azimut – associazione | Sportello del Cittadino – Arenella | Comitato Casa delle Libertà e oltre – Zona Collinare | Servizio Civico della Gioventù – Municipalità Cittadine | e il  Circolo di Alleanza Nazionale “Almirante” – Arenella | e il  Circolo di Azione Giovani “Ramelli”  Arenella

 ( ovvero, a titolo individuale, tutti gli aderenti – a queste due strutture di partito -, che lo vorranno : secondo le disposizioni, emanate dal coordinamento cittadino nonchè quello collinare di An; onde “si aderisca, a livello di società civile, evitando la presenza con simboli di partito, eccetera”.)]

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    RICEVIAMO E “GIRIAMO” | —- Original Message —– From: Gennaro Capodanno To:Undisclosed-Recipient:; Sent: Thursday, December 06, 2007 12:50 AM Subject: Corteo del 15 dicembre in piazza Vanvitelli

    Care amiche e cari amici, a grandi falcate l’appuntamento per il corteo di sabato 15 dicembre al Vomero si avvicina. Dopo la deludente “esibizione” di sindaco ed assessori nella sede della municipalità collinare, tra fischi e cori che li invitavano a tornarsene a casa, senza offrire alcuna soluzione concreta ed immediata ai problemi avanzati da cittadini ed associazioni, la rabbia e la protesta, anche alla luce di recenti episodi di cronaca, cresce.

    Però non possiamo e non dobbiamo dormire sugli allori. Sappiamo tutti come sia difficile portare le persone in strada per manifestare il proprio dissenso. Quindi in questi giorni vi chiedo di centuplicare il vostro impegno per coinvolgere quante più persone possibili, anche utilizzando il passa parola, gli sms e le mailing list. Più ne saremo, più alte saranno le possibilità di essere ascoltati, modificando una situazione di vero e proprio stallo che si è creata sia sull’intero territorio metropolitano che, segnatamente, in alcuni quartieri come il Vomero.A fine anche di divulgarlo agli organi d’informazione, attraverso un apposito comunicato, stiamo predisponendo un elenco di tutte le persone, associazioni, comitati che stanno dando la loro adesione all’iniziativa. Una novità sono ben accetti anche i rappresentanti dei partiti politici. Sì perché senza infingimenti e senza nascondersi dietro un dito, a questo manifestazione possono partecipare anche i rappresentanti dei partiti e gli eletti nei vari consessi, che abbiano, innanzitutto come cittadini, a cuore le sorti di Napoli e dei suoi quartieri.     Questo è un modo comunque di fare politica e i nostri fini sono comunque politici. Allora perché escludere i rappresentanti delle istituzioni e dei partiti che vogliono partecipare? Sarebbe un nonsenso. Per questa ragione v’invito tutti, sia quelli che già l’hanno fatto che quelli che si apprestano a farlo, a confermare la vostra partecipazione al corteo, ricordando ancora una volta che si tratterà della prima iniziativa che vedrà coinvolti tutti, e sottolineo tutti, i comitati e le associazioni di Napoli in qualunque quartiere siano ubicati, anche con la finalità di cominciare a creare nei fatti la famosa “rete, il coordinamento tra queste realtà che fanno capo ai cittadini e che si assistono l’un l’altro dandosi forza in tutte le iniziative che si andranno a fare sul territorio.Basterà una mail o un sms agli indirizzi che troverete in calce alla presente con l’adesione ed un recapito ad quale far capo per tutte le comunicazioni. Stiamo anche valutando l’opportunità di tenere una conferenza stampa per illustrare le finalità dell’iniziativa. Di tanto verranno tempestivamente informati tutti coloro che hanno aderito o aderiranno. Negli anni scorsi mi sono sempre battuto per non imbrattare le mura e le strade del quartiere con manifesti e con volantini. Manterrò questo impegno evitando di fare oggi ciò che ho sempre condannato ieri. Quindi niente manifesti e volantini. Mentre v’invito invece a venire al corteo con manifesti, striscioni e quant’altro serva ad esprimere il vostro dissenso verso l’attuale inesistente gestione del territorio napoletano e della cosa pubblica, in generale, evidenziando anche le proposte che, a vostro avviso, bisogna porre in essere per superare l’attuale fase di stallo. Nell’attesa di un vostra cortese risposta, vi saluto con viva cordialità, aspettandovi tutti all’imbocco dell’isola pedonale di via Scarlatti, in piazza Vanvitelli, sabato 15 dicembre, alle ore 11,00. Gennaro Capodanno Capodanno Gennaro via Tino di Camaino, 22 80129  Napoli Tel. +390815787434 cell. +393392384648

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Azimut – associazione culturalsociale a Napoli

IN BREVE. NEWS : SERVIZIO SOSPESO | ( SOLO L’INFORMAZIONE )

L’INFORMAZIONE

 

[ i Circoli, all’Arenella Napoli ,  di “Alleanza Nazionale” – << Almirante >> e di “Azione Giovani” – << Ramelli >>, hanno scritto ]

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LUNEDI’ 3 DICEMBRE 2007

 

AZIMUT – NEWS : SOSPESO | ( SOLO : LA BREVE INFORMAZIONE )

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DOPO LE SCRITTE, INTIMIDATRICI, 15 novembre 2007, “…MORTE AI FASCI…” ( e “FALCE & MARTELLO” – CON “STELLA A 5 PUNTE”, [ forse ] solo  “nostalgia degli << anni di piombo >> ? ) : LA “CONSEGNA DEL SILENZIO”, COMUN DENOMINATORE PER LA “CLASSE DIRIGENTE” DELLA POLITICA PARTENOPEA – ISTITUZIONI DIVERSE E I MEDIA, QUALE L’ESITO DELLE INDAGINI, SEMPRECHE’ INTRAPRESE, IN MERITO ?  DOPO LA “CHIAMATA IN CAUSA” DI TUTTO IL CENTRODESTRA CITTADINO ( e nessuna “presa di posizione” ) E, IN PARTICOLARE, DI ALLEANZA NAZIONALE : reiterando l’istanza – oggi vieppiù necessaria – di costituzione del << Circolo Unico  Municipale “Arenella – Vomero” >> (che  resta “archiviata”), dunque, che fare ? Per protesta, temporaneamente, ci siamo “autoscurati” ! ! ! Oggi, intanto, un convegno di An, proprio in Arenella. Ci auguriamo che, nel corso dei lavori, vengano risposte : chiare, precise, esaustive. [ Azimut ]

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—– Original Message —– From: “Giancarlo Lehner” <giancarlolehner@hotmail.com>To: <associazioneazimut@tiscali.it>

Sent: Sunday, December 02, 2007 11:02 PM Subject: Lehner

    Caro Arturo Stenio,
siamo come nell’ottobre 1914.Mussolini ebbe lo scatto di reni e seppe rompere col Psi, ch’era per lui padre e madre, moglie,sorella, fratello, tutto, proprio tutto. Eppure, ebbe la forza di strappare il cordone ombelicale con i panciafichisti. Anche oggi, è il momento dello strappo, benché doloroso.Non te lo ordino. Non oserei.Te lo propongo. E’ un rischio tremendo, certo, come sempre, quando si passa dal mormorio all’azione. Mandiamo a quel Paese i colonnelli panciafichisti e facciamo nel nostro piccolo la Storia. Possiamo fallire e magari cadere rovinosamente, tuttavia proviamoci, perché non possiamo morire di compromessi e di consociazionismo. Meglio morire in battaglia. Ti invio, intanto, come esempio del mio impegno attuale, la lettera programmatica agli amici della Regione umbra ( * ), dove i comunisti hanno percentuali bulgare. Il fatto straordinario e, per certi versi, miracoloso è che gli amici umbri (di tutti i partiti) hanno risposto con un entusiasmo sconvolgente. Alla lettura della lettera ( * ), che ti accludo, vecchi missini, vecchi socialisti, liberali, cattolici, forzisti, gente senza partito, giovani, ragazze e ragazzi si sono alzati in piedi e hanno acclamato, alcuni addirittura piangendo.Senza saperlo, li ho liberati. Al di là della mia modesta persona, la verità è che il nostro popolo, il popolo del centrodestra, vuole essere finalmente protagonista, libero di esprimere tutte le sue grandi potenzialità, affrancato dalla logica perversa delle tessere e dei ras che precludono e non includono. Il mio motto in Umbria è stato ed è: nessuna preclusione per nessuno, tutti a lavorare per la causa comune, gomito a gomito con me, per creare il partito del popolo dellla libertà e la sua nuova classe dirigente. Quando sarete avviati sul percorso onesto e virtuoso, io non pretenderò posti e postazioni.Mi ritirerò e tornerò ai miei studi, oppure andrò a lavorare, se Berlusconi me lo chiederà, in altre Regioni.

    Caro Arturo, se vuoi, sei autorizzato a mettere in rete la mia lettera agli amici umbri e questa stessa missiva a te rivolta. Credo e spero che questi testi possano essere di stimolo anche agli amici partenopei e campani dell’area di centrodestra.
Un cenno di stima e di amicizia. Giancarlo Lehner

( * ) ——————————————————————————- “Azimut” : il testo della lettera programmatica, dell’amico Giancarlo, è quella, da noi riprodotta, all’inizio di questa E – mail; pertanto – ai nostri “contatti” – , tra breve, sarà materia di un nostro commento ——————————————————————-

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NEWSLETTER “AZIMUT”, sospeso – “azimut – news”, cessato…

    “AZIMUT” – associazione culturalsociale a Napoli

www.associazioneazimut.it

pagine simili : http://digilander.libero.it/an.arenella

Presidenza | E – mail : associazioneazimut@tiscali.it

Segreteria | E – mail : vuono < an.arenella@libero.it >

Per scrivere all’ Ufficio Stampa : Ferruccio Massimo Vuono

E – mail : massimovuono@libero.it

[ CONTINUA ] [ SOLO L’INFORMAZIONE ]

   

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“NEWSLETTER – AZIMUT” : OGNI, NOSTRO, MESSAGGIO – TEMPORANEAMENTE SOSPESO ———————————————— “AZIMUT – NEWS” : IL SERVIZIO, PER ORA, CESSATO ———————————————————————————————————————

[ SOLO L’INFORMAZIONE ]

    PRIMO APPUNTAMENTO, PER AVERE -anche – PUBBLICHE  E DOVUTE RISPOSTE ( almeno, dalla dirigenza di An ):

 

OGGI 3 DICEMBRE 2007

[ ORE 18:30 ]

( SALA EX-CONSIGLIO CIRCOSCRIZIONALE ARENELLA )

via Giacinto Gigante, 242 – Napoli

 

CONVEGNO DI ALLEANZA NAZIONALE

 

Alessandro SANSONI – presidente provinciale di “Azione Giovani” | Ciro MANZO – presidente commissione trasparenza municipalità Arenella – Vomero | Giovanni BELLERE’ – consigliere provinciale | Fabio CHIOSI – coordinatore cittadino | Luigi BOBBIO – presidente provinciale | Vincenzo NESPOLI – esecutivo nazionale | Giorgia MELONI – presidente nazionale “Azione Giovani” | con il saluto d’apertura : dei dirigenti territoriali, all’Arenella, Vuono iunior e Ceolini |

    Tema: << Governo Prodi – una finanziaria da brivido – le proposte di An contro l’impoverimento di una generazione e la scomparsa del ceto medio italiano >>

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L CONVEGNO | TESTO DEL DOCUMENTO, VOTATO DAI DIRETTIVI AN – A.G. :  “L’OPINIONE DELLA  DIRIGENZA TERRITORIALE ” ( riunione, presieduta da Ferruccio Massimo Vuono ) | sarà letto da un dirigente , allo scopo, delegato [ concorde,  il presidente circolo A.G. – Giuseppe Fontanarosa ] 

    << A nome dei circoli, all’Arenella, di Alleanza Nazionale – “Giorgio Almirante” – e di Azione Giovani – “Sergio Ramelli” -, saluto e ringrazio i presenti : chi presiede, chi interviene e, ovviamente, chi assiste, e partecipa, a questo nostro convegno odierno. In questa stessa sala, nel passato, abbiamo ospitato avvenimenti straordinari : nel marzo dell 1990 venne Gianfranco Fini e noi, della “base, glii chiedemmo, fortemente, di ritornare, dopo il”rovescio”………

di Rimini, alla massima guida del Partito; e, nel settembre 1993, venne l’indimenticabile Pinuccio Tatarella e, sempre noi, lo esortammo a velocizzare, andando ben oltre…………

il movimento sociale, il progetto per la Destra : presidenzialista, bipolarista e federalista, in alleanza per creare il “buongoverno” e la “democrazia dell’alternanza”. 

    Allora, eravamo veramente giovanissimi : lo ricorderà certo, il dr. Alessandro Sansoni, avendo iniziato il suo “cammino politico”, proprio in quel che fu il “circolo storico’” dell’Arenella.  L’attività militante, in specie giovanile, registrò – anche – la presenza di Maurizio Gasparri che, nel 1988, aveva lanciato “la campagna di verità sulle stragi”, in Italia, che – poi – portò alle rivelazioni ed alle scuse del presidente Cossiga; e la venuta di Giampiero Cannella che, nel 1995, presenziò una speciale proiezione del nostro filmato, sulla “Giovane Destra” – in collina – ( la storia dei nuclei locali dell “Fronte della Gioventù” e del “Fuan – universitario ” ), l’occasione in cui, peraltro, spingemmo verso la soluzione nuova di quel che – dal 1996 – è “Azione Giovani – Azione Universitaria”.

    Ove, nell’ultimo decennio, a parte l’eccezione della visita dell’on.le Giorgia Meloni ( vicepresidente della Camera deii Deputati, e presidente nazionale di “Azione Giovani” ) – che, oggi, ritorna, con nostra grande soddisfazione –  ( in occasione delle ultime “provinciali” : per la “serata in discoteca, contro tutte le droghe” ) ci fosse stato consentito proseguire;ove non fosse venuta meno – non per nostra volontà -, la funzione – pilota e la guida della nostra “sede storica”, per l’oggi, avremmo voluto e potuto promuovere altre occasioni d’incontro ed altre iniziative forti di stimolo : appunto, contro una finanziaria iperstatalista, in particolare – per Napoli e la Campania -, spronando la nostra classe dirigente “a cambiare registro”; non aumento delle cosiddette risorse ma loro razionalizzazione e una diversa finalizzazione dei fondi in direzione dello sviluppo e di “sbocchi produttivi”; è un fenomeno cronico, tristissimo,… del malgoverno, lo sperpero del danaro pubblico : come insegnano, la cosiddetta “bonifica di Bagnoli”, l’ “affare rifiuti”, le “consulenze d’oro” e le arcinote “società partecipate”, eccetera, mentre -nel contempo- c’è che  il “modello” continua, per conseguenza, a originare una “questione sociale” e a far prosperare, semmai, l’ “anti – Stato” ( problema, sempre più irrisolvibile, neppure con l’aumento di misure repressive ).   L’alternativa della Destra, in tutto il sud, è – diametralmente – diversa dalla linea politica della sinistra : il governo locale – quì – da noi -, continua a “battere cassa” per distribuire in favore dell “capitalismo assistito” ( come per la scandalosa gestione della metropolitana ), solo per gonfiare il pubblico impiego ( vedi :i i cosiddetti “precari” che, per la gran parte,  sono tutto, fuorchè veri disoccupati, essendo gli “amici degli amici” ) e l’assistenzialismo clientelare ( che non ha nulla di “sociale”, favorendo i “falsi poveri” ). Quì, da noi, gli enti locali sono i più coinvolti, in Italia, in indagini giudiziarie che non sembrano proprio -mai – avere fine; la “tangente” e le “malversazioni”, fenomeni che – negli apparati – sussistono, non sono una rarità; la risposta, solita, del livello politico, sempre, “solutus”, con la solita costituzione di parte civile e da parte di chi, invece, avrebbe dovuto controllare e vigilare, non può continuare ad essere una risposta. La Destra, a nostro avviso, dovrebbe porre una generale “questione morale” e, nell’attesa dei giudizi, agire semmai per lo scioglimento oppure l’autoscioglimento delle assemblee elettive. In mente, almeno, altre due riunioni : a scongiurare lo “scissionismo”, estraneo alla storia e alla tradizione della Destra, invitando solo a una “questione interna”; e – altresì – ad evitare il “frazionismo”, in ambito del centrodestra, che non paga e prolunga l’egemonia d’una “sinistra di governo”, in danno della Nazione, invitando a porre, solo e soltanto, se del caso, veloci modifiche alla legge elettorale e, ancor di più, un veloce ritorno alle urne. Fatto salvo il triplice principio di preventiva scelta del premier, alleanze e comune programma, credo che – se necessario – non debba preoccuparci il metodo proporzionale e lo “sbarramento” ( contro la frammentazione ).Invece, un confronto più ampio sulle “riforme”, evidentemente, è solo uno dei mezzi per far durare l’attuale legislatura, con scarsa eventualità di successo, mancando la prima – più importante – condizione della “stabilità” e di referenti, abilitati, e credibili. L’on.le Vincenzo Nespoli, tra coloro che vi lavorò, converrà – con noi – che proprio la Sinistra, a parte gli interventi del “Colle”, impedì – anche per il Senato della Repubblica – l’automatismo, a livello nazionale, della legge elettorale e operò il sabotaggio del “referendum confirmativo” che avrebbe licenziato vaste riforme; che, oggi, gli avversari vorrebbero….(si fa per dire ), nel mentre gli eletti – di nuova nomina – mirano, in primis, a raggiungere i due anni………. sei mesi, un giorno, utili a non far perdere i diritti acquisiti e il “vitalizio”.

    Il 15 novembre, ultimo scorso, comunque sia, chi ha voluto esercitare una sorta di nostalgia per gli “anni di piombo”, ha scelto d’intimidire e di aggredire – con scritte minacciose – quel che resta, sul territorio collinare, tuttavia, da sempre, un “luogo – simbolo” ; e credo che vi sia stato – da parte dei superiori livelli di An – un doppio errore di sottovalutazione, sia tattico – che strategico -, nel non volere stigmatizzare l’episodio e, pure, nel non curarne il prosieguo : pretendendo idonee indagini e adeguate misure di prevenzione nonchè per la normale sicurezza politico-istituzionale. Vogliamo, ciò, sinceramente, semplicemente, sottolineare : sia all’on.le  Luigi Bobbio che al consigliere Fabio Chiosi.

    Dobbiamo, intanto, fare tesoro del passato per pensare al futuro. Nell’attuale, riproponendo una “questione” – già insistentemente posta -, penso che un ritorno al “radicamento sul territorio”, presupponendo una riqualificazione della necessaria  “centralità di partito” – strumento una comune articolazione territoriale per tutta l’Arenella e tutto il Vomero ( la costituzione, unificante, del “Circolo Municipale Collinare” ) -, sia un provvedimento, urgente, da adottarsi nel breve termine, almeno per due motivi: come migliore risposta a chi pensa di trovarci impreparati e deboli; quale migliore soluzione, funzionale, alla nuova suddivisione della Città in dieci neo-municipalità che, nel bene e nel male, corrisponde alla dimensione dell’attuale decentramento, amministrativo, partenopeo.  Un modello organizzativo, piuttosto omogeneo, fatta salva qualche particolarità, impone lo schema in esclusiva-solo di circoli municipali e uno speciale “Dipartimento Città” che li coordini, sinergicamente. Per l’Arenella-Vomero, l’appello, proprio-in tal senso, è a tutti; non vi possono essere dieci -diverse –  “lingue” e “dieci partiti”, non si può continuare con l’ “anomalia” ( ! ) di libero uso  del logo di An – a solo titolo personale – ( magari : per accreditare come “Parco Pubblico” il disastro dei Camaldoli, sposando tesi di “delocalizzazione” del “Nuovo Policlinico”, in altra area, ch’è una delle strutture di eccellenza, a Napoli, nel campo della sanità, eccetera ). Il nostro appello, sia al vertice provinciale e cittadino,  ma – per partire “dal basso” –  in particolare, quindi, noi – allo scopo – ci rivolgiamo, sia al consigliere provinciale Giovanni Bellerè – che al consigliere municipale Ciro Manzo -, agli altri consiglieri municipali ( Fonsmorti, Sasso e Tajani ) , pure al consigliere comunale Andrea Santoro -ch’è residente in zona-esortando a “capovolgere la piramide” delle presenze: prima, sopra di tutto, innanzitutto, ogni risorsa da destinarsi a una “casa comune” – al servizio del territorio, senza soluzione di continuità, della “Collina”, e – poi – se, proprio necessario, diversi affiancamenti all’attività di partito. Per conseguenza, noi, ci disponiamo a non operare per l’attuale “tesseramento separatista”, con la successiva reiscrizione al 2008; e a dismettere la nostra sede territoriale, iniziando atti concreti, onde confluire – immediatamente – nell’unico “Circolo Municipale ” per l’Arenella – Vomero. Coerentemente.

    Grazie dell’attenzione e, possibilmente, grati se verranno le risposte. >>.

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[ SOLO L’INFORMAZIONE ]

DICIAMOCI TUTTO |

La CdL ritrovi l’unità

C’è Walter in agguato

[ Giancarlo Lehner ]

( Tratto dal << Roma ( “il Giornale di Napoli” ) >>, diretto da Antonio Sasso : venerdì, 30 novembre 2007 – in prima e segue a pag. n. 2 |

Questo non è un articolo. E’ un grido di dolore, un allarme, un’esortazione, un monito.Nessuno può più ragionare ed agire da colonnello pensoso del proprio orticello politico, perché in gioco non è il futuro di questo o quel partito, bensì il futuro della destra, delle sue tradizioni, delle sue radici, della sua Weltanschauung.Mussolini, davanti al dilemma intervento-neutralità, nel 1914, sparigliò le carte del partito socialista, dichiarandosi d’improvviso interventista filo-francese.

Da allora, Benito fece la storia d’Italia.La realizzò, eccome se la realizzò,  lui e solo lui, comunque, oggi, si voglia giudicare il suo operato. Berlusconi, novantatre anni dopo, deluso e arrabbiato,  ha rovesciato il tavolo del politicamente corretto, inventandosi il partito del popolo della libertà. Scandalo, provocazione, iniziativa giusta, improvvisazione sbagliata? Da lì, son scaturite reazioni furibonde – certo, comprensibili – dentro Alleanza nazionale e Udc.

Ebbene, qui lo dico e qui lo ribadisco, a futura memoria, il centrodestra non può che ricompattarsi, essendo pazzesco e contronatura che Gianfranco Fini, Pier Ferdinando Casini e lo stesso Silvio Berlusconi possano finire nelle braccia del cineoperatore – tale il suo titolo di studio e il suo spessore politico-culturale – Walter Veltroni.

Va bene che ci troviamo dentro una singolare temperie, nella quale tutto è contronatura e tutto è trans o gay, ma almeno nell’ambito di chi dovrà governare la Res Publica sarà il caso di  porre paletti e confini precisi, tra le diverse e naturali identità ideali, culturali, politiche. Oggi, ci si sfoghi pure, si litighi e si facciano venir fuori malumori e rivendicazioni, ma, per il futuro prossimo venturo, chi è savio e davvero amante dell’Italia stia pronto a ricucire la tela di alleanze “naturali” che ci rappresentano davvero.     Altrimenti, i pronipoti diStalin e gli epigoni della Controriforma avranno campo libero per fare strame della nostra Patria. ( Giancarlo Lehner )

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[ CONTINUA ]  [ SOLO L’INFORMAZIONE ]

Messaggio inviato in ottemperanza al Decreto legisla

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 ITALIA << “POLITICA” & “SOCIETA’ ” >> 

 CASSAZIONE E INPS

 << “STATO ASSISTENZIALE” “STATO SOCIALE” >>  

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——– Original Message ——–

Subject: Un’altra Cassazione a Favore della Categoria
Date: Mon, 1 Dec 2014 22:45:56 +0100
From: Daniele Sannino <anidadan@gmail.com>
To:

Da STAFF ANIDA  FATELA GIRARE!!

CORTE DI CASSAZIONE – Ordinanza 27 novembre 2014, n. 25255

Previdenza – Indennità di accompagnamento – Inabile al lavoro – Inabile in grado di deambulare

1 – Considerato che è stata depositata relazione del seguente contenuto:

(Con sentenza n. 560/2011, depositata in data 28 febbraio 2011, la Corte di appello di Bari, pronunciando sull’impugnazione proposta da D.G. nei confronti dell’I.N.P.S., del Ministero dell’Economia e delle Finanze e della Regione Puglia, disposto il rinnovo della consulenza tecnica d’ufficio, confermava la decisione del Tribunale della stessa sede che aveva escluso il diritto del G all’indennità di accompagnamento. Riteneva la Corte territoriale che l’appellante, ancorché inabile al lavoro, fosse in grado di deambulare e di compiere gli atti quotidiani della vita.

Avverso tale sentenza D.G. ricorre per cassazione con due motivi.

L’I.N.P.S. ha depositato procura in calce alla copia notificata del ricorso.

Sono rimasti solo intimati il Ministero dell’Economia e delle Finanze e la Regione Puglia.

Con i due motivi il ricorrente denuncia: “Violazione e/o falsa applicazione dell’art. 1 della legge n. 18/1980, dell’art. 1 della legge n. 508/1988 e dell’art. 115 cod. proc. civ. (art. 360, n. 3, cod. proc. civ.)” nonché “Omessa, insufficiente o contraddittoria motivazione circa un fatto controverso e decisivo per il giudizio (art. 360, n. 5, cod. proc. civ.)”.

Lamenta che il giudice di merito abbia ritenuto insussistenti i presupposti per la concessione della prestazione reclamata considerando il G. autosufficiente in relazione al compimento degli atti quotidiani della vita, senza considerare che gli stessi test IADL cui il consulente tecnico officiato dalla Corte territoriale aveva fatto riferimento avevano evidenziato che il predetto necessitava di “essere accompagnato per qualsiasi acquisto nei negozi”, di “avere preparati i cibi e serviti”, oltre che “di aiuto per ogni operazione di governo della casa” e che il medesimo consulente aveva sottolineato che il periziato, presentante un quadro clinico caratterizzato da “un rendimento mentale quasi del tutto compromesso per la marcata incapacità di memorizzare e stare attento, ovvero da una ipovalidismo psichico, con manifestazione classiche della oligofrenia”, era dal punto di vista comportamentale, “inibito e passivo, nonché incapace di elaborare correttamente gli stimoli ambientali esterni”.

Il motivo è manifestamente fondato.

Va osservato, in termini generali, che l’indennità di accompagnamento è una prestazione del tutto peculiare in cui l’intervento assistenziale non è indirizzato – come avviene per la pensione di inabilità – al sostentamento dei soggetti minorati nelle loro capacità di lavoro (tanto è vero che l’indennità può essere concessa anche a minori degli anni diciotto e a soggetti che, pur non essendo in grado di deambulare senza l’aiuto di un terzo, svolgano tuttavia un’attività lavorativa al di fuori del proprio domicilio), ma è rivolto principalmente a sostenere il nucleo familiare onde incoraggiare a farsi carico dei suddetti soggetti, evitando così il ricovero in istituti di cura e assistenza, con conseguente diminuzione della relativa spesa sociale (cfr. Cass. 28 agosto 2000, n. 11295; id. 21 gennaio 2005, n. 1268; 23 dicembre 2011, n. 28705).

Va, poi, specificato che il diritto all’indennità di accompagnamento spetta sia nel caso in cui il bisogno dell’aiuto di un terzo si manifesti per incapacità di ordine fisico, sia per malattie di carattere psichico.

Quanto alle incapacità di ordine materiale questa Corte ha precisato che la nozione di incapacità di compiere autonomamente le comuni attività del vivere quotidiano con carattere continuo comprende anche le ipotesi in cui la necessità di far ricorso all’aiuto di terzi si manifesta nel corso della giornata ogni volta che il soggetto debba compiere una determinata attività della vita quotidiana per la quale non può fare a meno dell’aiuto di terzi, per cui si alternano momenti di attesa, qualificabili come di assistenza passiva, a momenti di assistenza attiva (così Cass. 11 aprile 2003, n. 5784).

Quanto alle malattie psichiche, questa Corte ha precisato che l’indennità di accompagnamento, va riconosciuta, alla stregua di quanto previsto dall’art. 1 della legge 11 febbraio 1980 n.18, anche in favore di coloro i quali, pur essendo materialmente capaci di compiere gli atti elementari della vita quotidiana (quali nutrirsi, vestirsi, provvedere alla pulizia personale, assumere con corretta posologia le medicine prescritte) necessitano della presenza costante di un accompagnatore in quanto, in ragione di gravi disturbi della sfera intellettiva, cognitiva o volitiva dovuti a forme avanzate di gravi stati patologici, o a gravi carenze intellettive, non sono in grado di determinarsi autonomamente al compimento di tali atti nei tempi dovuti e con modi appropriati per salvaguardare la propria salute e la propria dignità personale senza porre in pericolo sé o gli altri. Va, al riguardo citata la giurisprudenza di questa Corte in materia di psicopatie con incapacità di integrarsi nel proprio contesto sociale. Così, ad esempio, è stato riconosciuto il diritto all’indennità di accompagnamento: a persona, che per deficit organici e cerebrali fin dalla nascita si presentava incapace di «stabilire autonomamente se, quando e come» svolgere gli atti elementari della vita quotidiana, riferendosi l’incapacità non solo agli atti fisiologici giornalieri «ma anche a quelli direttamente strumentali, che l’uomo deve compiere normalmente nell’ambito della società» (Cass. 7 marzo 2001, n. 3299); a persona che, per infermità mentali, difettava anche episodicamente di autocontrollo sì da rendersi pericoloso per sé e per altri (Cass. 21 aprile 1993, n. 4664); a persona che, per un deficit mentale da sindrome psico-organica derivante da microlesioni vascolari localizzate nella struttura cerebrale e destinate a provocare nel tempo una vera e propria demenza, non poteva sopravvivere senza l’aiuto costante del prossimo (Cass. 22 gennaio 2002, n. 667); a persona, che anche per un deterioramento delle facoltà psichiche (in un quadro clinico presentante tra l’altro ictus ischemico e diabete mellito), mostrava una «incapacità di tipo funzionale», di compiere cioè «l’atto senza l’incombente pericolo di danno (per l’agente o per altri)» (Cass. 27 marzo 2001 n. 4389); a persona, che, affetta da oligofrenia di grado elevato, con turbe caratteriali e comportamentali, era incapace di parlare se non con monosillabi e di non riconoscere gli oggetti, versando così in una situazione di bisogno di una continua assistenza non solo per l’incapacità materiale dì compiere l’atto, ma anche «per la necessità di evitare danni a sé e ad altri» (Cass. 8 aprile 2002, n. 5017). Si veda anche Cass. 23 dicembre 2011, n. 28705 con riguardo ad una diagnosi di «psicosi schizofrenica paranoidea (demenza precoce)».

In un siffatto contesto ricostruttivo va, dunque, ritenuto che la capacità del malato di compiere gli elementari atti giornalieri debba intendersi non solo in senso fisico, cioè come mera idoneità ad eseguire in senso materiale detti atti, ma anche come capacità di intenderne il significato, la portata, la loro importanza anche ai fini della salvaguardia della propria condizione psico-fisica; e come ancora la capacità richiesta per il riconoscimento dell’indennità di accompagnamento non debba parametrarsi sul numero degli elementari atti giornalieri, ma soprattutto sulle loro ricadute, nell’ambito delle quali assume rilievo non certo trascurabile l’incidenza sulla salute del malato nonché la salvaguardia della sua «dignità» come persona (anche l’incapacità ad un solo genere di atti può, per la rilevanza di questi ultimi e per l’imprevedibilità del loro accadimento, attestare di per sé la necessità di una effettiva assistenza giornaliera: cfr. per riferimenti sul punto: Cass. 11 settembre 2003, n. 13362).

Nel caso di specie la Corte di appello ha affermato che il G certamente inabile al lavoro, non aveva diritto (anche) all’indennità di accompagnamento essendo in grado di deambulare e di compiere gli atti quotidiani della vita. Sta di fatto che la sentenza in questione, pur enunciando la malattia diagnosticata dal c.t.u. (“oligofrenia di grado medio – grave in soggetto affetto da cerebropatia”), e, dunque, pur nella chiara consapevolezza della sussistenza di una infermità psichica, trascura del tutto di considerare alcuni dati, puntualmente riportati in ricorso dall’odierno ricorrente, evidenzianti le necessità del G. e le sue peculiarità comportamentali oltre che “un rendimento mentale quasi del tutto compromesso”. In conseguenza la condivisione del giudizio finale espresso dal consulente (“non sussistono le condizioni per un’assistenza continua in ordine al compimento da parte del ricorrente degli atti quotidiani della vita”) – invero influenzato da una interpretazione del concetto di autonomia riferito a “pazienti in sala rianimazione, pazienti guardati a vista per rischio imminente di suicidio, pazienti affetti da fasi terminali di malattie, anziani e non affetti da demenza grave” e, dunque, non del tutto in linea con i principi affermati da questa Corte e sopra riportati – risulta incoerente. Gli evidenziati elementi imponevano al giudice innanzitutto di attenersi alla giurisprudenza sopra citata, specificamente dedicata agli effetti delle malattie psichiche sulla capacità di attendere agli atti del vivere quotidiano, e di raccordare la sua statuizione di rigetto della domanda ad un motivato esame delle condizioni reali del G. come descritte negli atti di causa ed accertate dall’ausiliare, secondo le regole del sillogismo giudiziario, che impongono di assumere per la decisione postulati verificati e corrispondenti a regole di esperienza condivise. Viceversa la sentenza impugnata si è sottratta al compito fondamentale che le era commesso, congetturando la capacità del ricorrente di compiere gli atti quotidiani della vita in presenza di dati obiettivamente inconciliabili con una capacità dell’assistito di comprendere autonomamente il significato, la portata e l’importanza di tali atti e quando gli stessi debbano essere compiuti.

In conclusione, la sentenza impugnata è da considerare affetta dai denunciati vizi di motivazione e, per tale ragione se ne propone la cassazione, con rinvio della causa ad altro giudice di merito per la rinnovazione dell’accertamento di fatto, il tutto con ordinanza, ai sensi dell’art. 375, n. 5, cod. proc. civ.).

2 – Questa Corte ritiene che le osservazioni in fatto e le considerazioni e conclusioni in diritto svolte dal relatore siano del tutto condivisibili, siccome coerenti alla consolidata giurisprudenza di legittimità in materia e che ricorra con ogni evidenza il presupposto dell’art. 375, n. 5, cod. proc. civ. per la definizione camerale del processo.

3 – Conseguentemente, il ricorso va accolto e la sentenza impugnata cassata con rinvio, anche per le spese del presente giudizio di legittimità, alla Corte di appello di Bari, in diversa composizione.

P.Q.M.

Accoglie il ricorso; cassa la sentenza impugnata e rinvia, anche per le spese, alla Corte di appello di Bari, in diversa composizione

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