PAPA FRANCESCO : “LA GUERRA…” (“…AVIDITA’ DI DENARO E DI POTERE…E C’E’ L’INDUSTRIA DELLE ARMI…”) – SULL’EURO, ETC. (L’INTERVENTO – OLIVIERI GIANCARLANTONIO) – “ALL’ARMI SIAM NASCISTI” (MARCELLO VENEZIANI – SU “IL GIORNALE”) – E ALTRO ANCORA…


PAPA FRANCESCO : “LA GUERRA…” (“…AVIDITA’ DI DENARO E DI POTERE…E C’E’ L’INDUSTRIA DELLE ARMI…”) – SULL’EURO, ETC. (L’INTERVENTO – OLIVIERI GIANCARLANTONIO) – “ALL’ARMI SIAM NASCISTI” (MARCELLO VENEZIANI – SU “IL GIORNALE”) – E ALTRO ANCORA…

[ UNA BUONA LETTURA E A PRESTO SENTIRCI ! VISITA IL SITO ! ]
https://azimutassociazione.wordpress.com
Data: 14/09/2014
Anteprima di web : associazioneazimut@tiscali.it
Oggi : PAPA FRANCESCO : “LA GUERRA…” ( “…AVIDITA’ DI DENARO E DI POTERE…E C’E’ L’INDUSTRIA DELLE ARMI…” ) – SULL’EURO, ETC. ( L’INTERVENTO – OLIVIERI GIANCARLANTONIO ) –  “ALL’ARMI SIAM NASCISTI” ( MARCELLO VENEZIANI – SU “IL GIORNALE” ) – E ALTRO ANCORA…
[ “AZIMUT-NEWSLETTER” : LUNEDI’, 15 SETTEMBRE 2014 ]
————————————————————————————–
[ “AZ.” ] – IN COPERTINA
Udienza generale di Papa Francesco
 PAPA FRANCESCO : “LA GUERRA…”  [ per leggere tutto – vedi : oltre ]
————————————————————————————————————————
[ “AZ.” ] – L’INTERVENTO ( DA COSENZA )
————————————————————————————————————————-
—-Messaggio originale—-
Da: “Olivieri Giancarlantonio” *
Data: 14/09/2014 9.07
A: “Associazione Azimut”<associazioneazimut@tiscali.it>, “Vuono”<an.arenella@libero.it>
Ogg: sull’euro i suoi custodi e le sue vittime

Circa le bugie sul’euro: ( . . . )  [ “Azimut” – il presidente Arturo Stenio Vuono – per leggere tutto -vedi : dopo il nostro breve commento ] * *
*Spero mi farai passare questo corposo commento,che trae a spunto l’articolo sotto riportato…
**
COMMENTO : Sulla pubblicazione non vi potevano e dovevano essere dubbi: primo per il rigoroso rispetto della nostra linea editoriale ( il pieno e vero, completo, pluralismo e la precisa rappresentazione di tutte –  e nessuna eclusa – le  libere opinioni ); secondariamente per la nostra autonomia e indipendenza ( seppure “schierati” – senza se o ma ); e non per ultimo, nella fattispecie, perchè lo “scenario” ci trova, sostanzialmente, in accordo con i contenuti dell’intervento ( ai lettori abbiamo offerto, in merito, da anni, numerosi servizi : su Ue, euro, Italia e Berlusconi, etc. ).
Ciò detto, però, quanto al ruolo del presidente Berlusconi  ( quì le strade divergono ) : poteva e non ha voluto oppure voleva e non ha potuto ? , tertium non datur. Ma a ben vedere, circa l’interrogativo – e il “divergere” – , le cose non stanno proprio così in quantochè l’interrogativo resta, a tutt’oggi, temporaneo e in attesa di risposte; e, infatti, la chiave, per il futuribile, è tutta quì. Ogni soluzione, per il destino dell’Italia, nei fatti, si giocherà proprio, e sopratutto, sull’eventuale neo – iniziativa di Silvio Berlusconi. Semplicemente, dunque,  per quanto ci riguarda, l’opportunità di sospendere il giudizio  e preferire il restare uomini del dubbio e non delle certezze. Ci sarà e verrà, prima o poi, il tempo ( e prima di quando si pensi ) della chiarezza. Saremo i primi a prenderne atto e a trarne, in ogni caso, le debite conseguenze e decisioni più utili e opportune.
Grazie molte per il contributo.
———————————————————————————
L’INTERVENTO – GIANCARLANTONIO OLIVIERI ( TESTO INTEGRALE )
———————————————————————————
—– Original Message —– From: Giancarlantonio Olivieri
Sent: Sunday, September 14, 2014 9:07 AM
Subject: sull’euro i suoi custodi e le sue vittime
Circa le bugie sul’euro:
Caro direttore un’amico mi ha segnalato un’articolo tratto dal giornale online ItaliaOggi,che a mia volta ti invio,è una riprova di ciò che tanti,noi compresi,chi per un verso chi per un’altro avevano ben capito e paventato sin dall’inizio di questa sciagurata storia che si ama ancora definire col nome di “crisi”e dalla quale purtroppo non ci si riesce a scuotere,come nazione e come popolo.
L’estensore dell’articolo,l’economista Paolo Savona già al ministero del Bilancio dal 1980 al 1982 definisce “vestali” dell’euro i nostrani convinti assertori di questa moneta,fautori e appunto custodi dell’euro e dell’Europa però,quasi ritenendoli in buona fede,nello spiegare che sbagliano li assolve.
Io invece propendo per il loro dolo poltico ed ideologco e penso che personaggi quali Draghi,Monti,Napolitano,Letta (intendo il senior) oggi e Prodi,Amato,Ciampi ed altri ancora ieri,siano coevi ed asserviti ad un disegno eversivo mirante al dominio politico dei popoli europei specie dell’area mediterranea,a favore di un’elites mondialista,che tramite il controllo monetario e finanziario,governi gli stati in pratica controllandone economia e lavoro.
Il gioco è semplice ed antico,le banche centrali in mano all’elites,emettono moneta a costo zero(nient’altro che carta), che gli stati acquistano con interessi che vanno a rimpinguire il cosidetto “debito”di modo che questo cresca sempre poi,con la scusa di risanare il debito,tramite tasse balzelli e paletti vari limitano la circolazione del denaro all’interno degli stati,strozzandone l’economia per poi acquisirne i beni  ed imporgli la politica voluta,con buona pace della democrazia e dell’autodecisione.
Qui da noi queste “vestali” operano con una miriade di collaboratori in buona e cattiva fede,truppa costituita perlopiù dal PD ma che incude vastissimi strati della cosidetta destra e la dirigenza dell’M5S che si fa in quattro per imbrigliare la protesta,di modo che il popolo vessato e mormorante non trovi punti reali di riferimento cui indirizzarsi.
A questi c’è poi da aggiungere Berlusconi,che dal 2011 anzichè avversare i governi non eletti bensì imposti dalle “vestali” dell’euro,prima spianò la via al secondo settennato Napolitano, poi appoggiò il governo Monti,indi quello Letta ed infine l’attuale Renzi,che ritengo sia addirittura una sua personale emanazione come lo è Angelino Alfano,col suo pseudo dissenso da FI,che guarda caso si risolve in un patto di ferro a sostegno del governo Renzi.
Ah! questo Berlusconi che ci illuse,con una politica estera coraggiosa ed autonoma,con iniziative interne molto innovatrici e con dichiarazioni decisamente critiche nei confronti dell’euro,dell’europa e relativa politica,ma che alla prova dei fatti non fece mai il salto di qualità denotante lo statista.
Perse difatto diversi treni,non si oppose all’attacco della Libia di Gheddafy,non denunciò l’ingerenza della Bce nella politica interna italiana,accettò il governo Monti anzichè denunciarne l’incostituzionalità e la natura golpista insomma all’atto delle scelte decisive preferì,all’interesse d’Italia e del popolo italiano l’interesse per Mediaset e forse per la sua stessa pellaccia,scelta che peraltro non è certo che lo mette al sicuro dai suoi nemici,che sono tanti e tutti potenti.
Scelte che però ne hanno eroso la credibilità presso l’unico amico che poteva veramente tutelarlo e metterlo al sicuro da chi non ha affatto sciolto i nodi al fazzoletto,cioè il popolo italiano.
Perciò destra e sinistra in Italia sono solo una falsa bandiera,agitatata dalla stampa “in” e dalla Rai-Tv  che da noi, come penso in tutto l’occidente “democratico”, sono impegnati in una gigantesca opera di disinformazione,é infatti
fin troppo chiaro che in nome dell’euro e dell’europa è stata manipolata la democrazia anzi è già stata coartata.
Credo sia questo l’obiettivo ultimo dei fautori di questa Europa,una drastica riduzione delle garanzie democratiche, come i popoli le conoscono ed un stravolgimento del concetto di Stato come lo concepiamo,c’è ben più dell’euro in gioco,forse c’è il sogno malato di dominio di una gigantesca coalizione panatlantica includente Ue.
A fronte di questo avvenire cosa fà il popolo italiano sopporta? Speriamo ne valga la pena,intanto sembra che gli italiani hanno smesso di suicidarsi infatti i mass media non ne danno più notizie,due sono le cose o stanno meglio oppure continua la disinformazione,comunque auguri all’Italia ed agli italiani.
Spero mi farai passare questo corposo commento,che trae a spunto l’articolo sotto riportato,
PRIMO PIANO
Solo i mitomani dell’euro (pochi, ma potenti) continuano a negare questo dato di fatto

Ora basta con le bugie sull’euro

Se non si cambia, non si avrà né crescita, né occupazione
 di Paolo Savona  
Che l’euro sia una moneta mal costruita, ancorché ben gestita nei limiti della sua malformazione istituzionale, è ormai opinione condivisa. Solo i mitomani dell’euro, una patetica minoranza che purtroppo governa le sorti del paese, continuano a negarlo e affidano il loro ingiusto dominio al terrore di ciò che può accadere se l’euro fosse abbandonato.
Se si volesse veramente rilanciare crescita e occupazione, il potere di governare dovrebbe già passare in mano di chi ha visto giusto e ha un programma di come gestire il dopo con euro o senza euro. Invece si continua a cooptare le vestali opportuniste del rito europeo.
La maggioranza dei nuovi critici è in gran parte composta da coloro che fino a poco tempo fa militavano tra i vecchi mitomani. Le loro posizioni però si differenziano: ai due estremi vi sono coloro che chiedono una profonda revisione dei Trattati europei e coloro che chiedono di uscire dagli accordi attuali perché non riformabili; la forza logica di chi chiede l’uscita dall’euro è che una moneta senza Stato non può sopravvivere se non in un ambito non democratico che ne sappia imporre l’accettazione a ogni costo.
In mezzo si colloca chi sostiene che l’Europa sta compiendo piccoli passi per migliorare il funzionamento delle istituzioni monetarie e fiscali e ciò sarebbe sufficiente per mantenere in vita l’eurosistema e, più in generale, l’intera Unione (mercato comune compreso); la crisi verrebbe quindi superata con le attuali strutture e politiche.
Purtroppo, questa tesi errata ha conquistato anche il presidente della Repubblica che va svolgendo un ruolo pivotale negli equilibri politici; egli non è tenuto a conoscere i fondamenti dell’economia né ha a sua disposizione, come tentò di avere il presidente Cossiga, un consigliere economico e, di conseguenza, deve rivolgersi ai vertici di governo che sono espressione della mitomania europea per intima vocazione, come fu per Monti e Letta, o per opportunità, come per Draghi e non pochi altri; in tal modo contribuisce a rafforzare l’asse delle scelte a favore dei diktat europei. Non basta limitarsi a chiedere più attenzione alla crescita e alla disoccupazione per ottenerla: occorrono riforme dell’architettura istituzionale e delle politiche europee.
La competizione elettorale per il nuovo Parlamento europeo dovrebbe svolgersi su questi temi, ma espressi in modo elementare, come d’obbligo nei referendum. Questo sarebbe il compito degli esperti di comunicazione sociale affiancati dagli economisti, ma i primi non si sa dove siano, mentre i secondi vanno facendo una tremenda confusione. Un esempio è il Manifesto firmato da 300 persone curato dal Sep, la Scuola di politica economica europea della Luiss, che, oltre a contenere richiami statistici errati (come l’inflazione del 20% attribuita alle svalutazioni della lira) e ipotesi di relazioni causa/effetto tra variabili economiche «appese ai lacci delle proprie scarpe», non spiega al comune lettore perché il paese debba accettare anche i costi del malfunzionamento europeo oltre quelli che il nostro paese ha ereditato a causa di decenni di malgoverno; e, non potendo dimostrare che l’euro così com’è porta benessere, sparge terrore sulle conseguenze dell’abbandono degli accordi monetari europei.
Considero questo comportamento una vergogna culturale e un imbroglio sociale. La storia insegna che gli italiani capiscono, ubbidiscono e, se ben guidati, sanno anche correggersi: se continuiamo a dire loro che la ripresa arriva tra sei mesi (ora l’anno dopo) essi hanno la pazienza di patire la crisi e sopportare le tasse conseguenti; ma la realtà porterà a un’esplosione di rabbia ancora più grave di quella che il M5S è capace di incanalare pur non avendo programmi sul da farsi.
Credo che il compito degli studiosi sia quello di illuminare la strada degli elettori e non tenere lo strascico dei governanti nella speranza di trarne personale beneficio. Perciò i quesiti che devono essere rivolti all’elettore sono i seguenti:
1. Vuoi stare nell’euro con le conseguenze sotto i tuoi occhi o affrontare il costo dell’uscita?
2. Vuoi continuare ad aumentare il debito pubblico per stare meglio o tagliare la spesa pubblica accettando le conseguenze?
3. Vuoi rimborsare il debito pubblico cedendo il patrimonio statale o pagando più tasse per rimborsarlo?
Magari le parole da usare non saranno queste, ma i concetti sì. Naturalmente si scateneranno ridde di interpretazioni, ma, alla fine, l’elettore deve decidere quali alternative scegliere e a chi affidare il compito di realizzarle, assumendosi le responsabilità delle conseguenze. L’Europa e il governo italiano sapranno quello che devono fare, la situazione politica si chiarirà e, di conseguenza, i falsi profeti saranno finalmente relegati ai margini. È un insulto alla sovranità popolare affermare che gli elettori non sanno scegliere e quindi le élite devono farlo per loro, un vecchio e pericoloso vizio del paese difficile da estirpare.
© Riproduzione riservata
[ IL SERVIZIO CONTINUA ]

 —————————————————————————-
Processo Mediaset, Silvio Berlusconi
  P.S. – ARTURO STENIO VUONO  ( CIRCA L’INTERVENTO – VEDI SOPRA – ANCORA :
[ Mettiamo, per intanto, in parentesi ( e ne riparleremo ) mediaset e il silvio del biscione; fanno parte, comunque sia, di quel residuo pezzo del sistema italia che, ancora, regge; e sino a quando tutto il popolo ha votato, incluso per  il referendum popolare, il consenso è stato quasi plebiscitario. Conservarsi ( un fine a se stesso ? ), tuttavia, non è contro l’interesse del paese, anzi ( ma riprenderemo il discorso )… ]
————————————————————————————-
[ “AZ.” ] – PAPA FRANCESCO : “LA GUERRA…” ( “…AVIDITA’ DI DENARO E DI POTERE…E C’E’ L’INDUSTRIA DELLE ARMI…” )
[ tratto dal web ]

“Anche oggi le vittime sono tante…”, “è possibile perché anche oggi dietro le quinte ci sono interessi, piani geopolitici, avidità di denaro e di potere, e c’è l’industria delle armi”

“Trovandomi qui, in questo luogo, trovo da dire soltanto: la guerra è una follia”. Così il Papa nella messa a Redipuglia. “La guerra distrugge. Distrugge anche ciò che Dio ha creato di più bello: l’essere umano. La guerra stravolge tutto, anche il legame tra fratelli. La guerra è folle, il suo piano di sviluppo è la distruzione: volersi sviluppare mediante la distruzione!”.

Un lungo silenzio ha seguito l’omelia di Papa Francesco. I fedeli si sono raccolti per qualche minuto di silenzio, in memoria dei caduti e di riflessione sulle parole del Pontefice.

Papa Francesco è in Friuli Venezia Giulia per il centenario dell’inizio della prima guerra mondiale. Atterrato all’aeroporto di Ronchi dei Legionari, è stato accolto dal ministro della Difesa, Roberta Pinotti e dal presidente del Friuli Venezia Giulia, Debora Serracchiani. Bergoglio è salito su una Golf targata Vaticano diretto al cimitero austro-ungarico e al sacrario di Redipuglia. Bergoglio è entrato al cimitero austro-ungarico di Fogliano di Redipuglia e, da solo, si è raccolto in un momento di preghiera. Nel cimitero riposano 14.550 salme di soldati caduti in quest’area nel corso della Prima Guerra Mondiale.

Poi la celebrazione della messa al sacrario, ecco alcuni passaggi dell’omelia.

“Dopo aver contemplato la bellezza del paesaggio di tutta questa zona, dove uomini e donne lavorano portando avanti la loro famiglia, dove i bambini giocano e gli anziani sognano… trovandomi qui, in questo luogo, trovo da dire soltanto: la guerra è una follia”, ha affermato papa Francesco nell’omelia. “Mentre Dio porta avanti la sua creazione, e noi uomini siamo chiamati a collaborare alla sua opera, la guerra distrugge”, ha proseguito.

“Sopra l’ingresso di questo cimitero, aleggia il motto beffardo della guerra: ‘A me che importa?’. Tutte queste persone, i cui resti riposano qui, avevano i loro progetti, i loro sogni…, ma le loro vite sono state spezzate. L’umanità ha detto: ‘A me che importa?'”. Lo ha affermato papa Francesco, citando “la risposta di Caino”, nell’omelia della messa celebrata stamane al Sacrario di Redipuglia. “La guerra non guarda in faccia a nessuno: vecchi, bambini, mamme, papà… ‘A me che importa?'”, ha ribadito.

“La cupidigia, l’intolleranza, l’ambizione al potere… sono motivi che spingono avanti la decisione bellica, e questi motivi sono spesso giustificati da un’ideologia; ma prima c’è la passione, c’è l’impulso distorto”, ha detto il Papa nella messa a Redipuglia. “L’ideologia è una giustificazione, e quando non c’è un’ideologia, c’è la risposta di Caino: ‘A me che importa?’, ‘Sono forse io il custode di mio fratello?'”, ha aggiunto.

“Anche oggi, dopo il secondo fallimento di un’altra guerra mondiale, forse si può parlare di una terza guerra combattuta ‘a pezzi’, con crimini, massacri, distruzioni…”.

Nella messa al Sacrario di Redipuglia, papa Francesco ha puntato il dito contro “questi pianificatori del terrore, questi organizzatori dello scontro, come pure gli imprenditori delle armi”, gli “affaristi della guerra”, che “hanno scritto nel cuore: ‘A me che importa?'”. “Qui ci sono tante vittime. Oggi noi le ricordiamo. C’è il pianto, c’è il dolore. E da qui ricordiamo tutte le vittime di tutte le guerre”, ha detto il Pontefice nell’omelia. “Anche oggi le vittime sono tante… – ha proseguito – Come è possibile questo? E’ possibile perché anche oggi dietro le quinte ci sono interessi, piani geopolitici, avidità di denaro e di potere, e c’è l’industria delle armi, che sembra essere tanto importante!”. “E’ proprio dei saggi riconoscere gli errori, provarne dolore, pentirsi, chiedere perdono e piangere – ha aggiunto il Pontefice -. Con quel ‘A me che importa?’ che hanno nel cuore gli affaristi della guerra, forse guadagnano tanto, ma il loro cuore corrotto ha perso la capacità di piangere”.

“L’ombra di Caino ci ricopre oggi qui, in questo cimitero. Si vede qui. Si vede nella storia che va dal 1914 fino ai nostri giorni. E si vede anche nei nostri giorni”.

“Con cuore di figlio, di fratello, di padre, chiedo a tutti voi e per tutti noi la conversione del cuore: passare da quel ‘A me che importa?’, al pianto. Per tutti i caduti della ‘inutile strage’, per tutte le vittime della follia della guerra, in ogni tempo. L’umanità ha bisogno di piangere, e questa è l’ora del pianto”.

Francesco riceve matricola nonno, combattè Grande Guerra – Papa Francesco ha ricevuto oggi a Redipuglia il foglio matricolare del nonno, Giovanni Carlo Bergoglio, che combattè la Prima Guerra Mondiale anche a pochi passi dal Sacrario, nelle trincee vicine al fiume Isonzo. Nato ad Asti nel 1884, il nonno del Papa fu radiotelegrafista. Il Pontefice ha ricevuto il documento dal Capo di Stato Maggiore della Difesa, Ammiraglio Luigi Binelli Mantelli. Il ministro della Difesa, Roberta Pinotti ha donato al Papa un altare da campo della Prima Guerra.

————————————————————————————
[ “AZ.” ] – VECCHI E NUOVI FUSTi….( IERI E OGGI )….
————————————————————————————–
Mussolini biografia.jpg
 IERI [ TRATTO DAL WEB ]
Regimi democratici possono essere definiti quelli nei quali, di tanto in tanto, si dà al popolo l’illusione di essere sovrano, mentre la vera effettiva sovranità sta in altre forze talora irresponsabili e segrete. La democrazia è un regime senza re, ma con moltissimi re talora più esclusivi, tirannici e rovinosi che un solo re che sia tiranno. (daLa dottrina del fascismo, con Luigi Contu, Hoepli, 1936)
Mutevolissimo è lo spirito degli italiani. Quando io non sarò più, sono sicuro che gli storici e gli psicologi si chiederanno come un uomo abbia potuto trascinarsi dietro per vent’anni un popolo come l’italiano. Se non avessi fatto altro basterebbe questo capolavoro per non essere seppellito nell’oblio. Altri forse potrà dominare col ferro e col fuoco, non col consenso come ho fatto io. La mia dittatura è stata assai più lieve che non certe democrazie in cui imperano le plutocrazie. Il fascismo ha avuto più morti dei suoi avversari e il 25 luglio al confino non c’erano più di trenta persone. […] Quando si scrive che noi siamo la guardia bianca della borghesia, si afferma la più spudorata delle menzogne. Io ho difeso, e lo affermo con piena coscienza, il progresso deilavoratori. […] Tra le cause principali del tracollo del fascismo io pongo la lotta sorda e implacabile di taluni gruppi industriali e finanziari, che nel loro folle egoismo temevano ed odiano il fascismo come il peggior nemico dei loro inumani interessi. […] Devo dire per ragioni di giustizia che il capitale italiano, quello legittimo, che si regge con la capacità delle sue imprese, ha sempre compreso le esigenze sociali, anche quando doveva allungare il collo per far fronte ai nuovi patti di lavoro. L’umile gente del lavoro mi ha sempre amato e mi ama ancora. (da Opera omnia, vol. 32, pp. 170-171)[4]
[Alludendo alla diversabilità di Franklin Delano Roosevelt] Nella storia non si è mai visto un popolo retto da un paralitico. Si sono avuti Re calvi, Re grossi, Re belli e magari stupidi, ma mai Re che per andare al gabinetto, al bagno o a tavola avessero bisogno d’essere retti da altri uomini. (28 maggio 1941, citato in G. Ciano, Diario 1937-1943, Rizzoli, 1980, p. 517)
Niente c’è di definitivo nel mondo, ma le cose meno definitive di questo mondo sono le vittorie elettorali. (daScritti e discorsi, vol. II, p. 44)
 OGGI
 [ tratto dal web ]”Snellire la burocrazia sul dissesto idrogeologico”. Prima di arrivare un sopralluogo in volo sui luoghi del disastro. Dopo Peschici tappa a Taranto, contestato da un sit-in di operai e ambientalisti

Il presidente del Consiglio, Matteo Renzi

————————————————————————————————————–
 [ “AZ.” ] – DAL TEMPO DELLE DIRETTIVE A QUELLO DELLE “MANI LIBERE”…
IERI
BENITO MUSSOLINI DIXIT :
Comunichi al Senatore Agnelli che nei nuovi stabilimenti Fiat devono esserci comodi e decorosi refettori degli operai. Gli dica che il lavoratore che mangia in fretta e furia vicino alla macchina non è di questo tempo Fascista. Aggiunga che l’uomo non è una macchina adibita ad un’altra macchina. (telegramma datato 16 luglio 1937, indirizzato al Prefetto di Torino, La Fiat e Mussolini, Gazzetta di Mantova])
—————————————————————————————————————
OGGI
SENZA PAROLE – “…E QUI VULT CAPERE…CAPEAT… “
—————————————————————————————————————-
[ “AZ.” ] – TRATTO DAL WEB
————————————————————————————-

VANGELO DEL GIORNO – 8 luglio 2011 – Sarete odiati da tutti a causa del mio nome. Ma chi avrà perseverato fino alla fine sarà salvato

luglio 8, 2011 di comunitadelle20

(Matteo 10,16-23) In quel tempo, disse Gesù ai suoi apostoli: «Ecco: io vi mando come pecore in mezzo a lupi; siate dunque prudenti come i serpenti e semplici come le colombe. Guardatevi dagli uomini, perché vi consegneranno ai tribunali e vi flagelleranno nelle loro sinagoghe; e sarete condotti davanti a governatori e re per causa mia, per dare testimonianza a loro e ai pagani. Ma, quando vi consegneranno, non preoccupatevi di come o di che cosa direte, perché vi sarà dato in quell’ora ciò che dovrete dire: infatti non siete voi a parlare, ma è lo Spirito del Padre vostro che parla in voi. Il fratello farà morire il fratello e il padre il figlio, e i figli si alzeranno ad accusare i genitori e li uccideranno. Sarete odiati da tutti a causa del mio nome. Ma chi avrà perseverato fino alla fine sarà salvato. Quando sarete perseguitati in una città, fuggite in un’altra; in verità io vi dico: non avrete finito di percorrere le città d’Israele, prima che venga il Figlio dell’uomo».

RIFLESSIONI: “Sarete odiati da tutti a causa del mio nome. Ma chi avrà perseverato fino alla fine sarà salvato.” Il quadro qui proposto da Gesù sembra dei meno allettanti. Siamo pecore in mezzo ai lupi, dobbiamo guardarci dagli uomini che vorranno consegnarci ai tribunali, il fratello farà morire il fratello, il padre il figlio sembra veramente una visione catastrofica. Un annuncio di persecuzioni e non solo. Certo questo se ci fermiamo alla superficie. E se ci fermiamo alla superficie nulla sembra possibile di differente rispetto ad una visione devastante e senza speranza. In realtà quello che ci mostra Gesù è la conseguenza del vivere liberi sulla sua via. Porta ad un odio profondo da parte del mondo verso chi si sforza ad uscire dalla condizione di sudditanza mentale verso la sofferenza, la paura e quindi il peccato. Ma il messaggio è chiaro, la porta sarà piccola, sarà più duro ma non siamo mai soli.Infatti non dobbiamo temere nulla se perseveriamo sulla via di Gesù e sulla strada del Padre perchè alla fine saremo salvati. E non dovremo temere neanche di cosa dovremmo dire perchè anche nel momento in cui dovremmo parlare e testimoniare “vi sarà dato in quell’ora ciò che dovrete dire: infatti non siete voi a parlare, ma è lo Spirito del Padre vostro che parla in voi”. Buona ViTa!!!

INTENZIONE DEL GIORNO: Donaci Signore la pace del tuo Spirito anche nelle evidenti avversità

————————————————————————

(Mt 5,10)
Alleluia, alleluia.
Beati i perseguitati per la giustizia,
perché di essi è il regno dei cieli.
Alleluia.

VANGELO (Mt 14,1-12)
Erode mandò a decapitare Giovanni e i suoi discepoli andarono a informare Gesù.

+ Dal Vangelo secondo Matteo

————————————————————————-

[ tratto da “il Giornale” di Milano ]

I miliziani dell’Isis decapitano il terzo ostaggio, David Haines

————————————————————————————————————————————————-

Il boia accusa Cameron: “Questo è il prezzo che paghi per la tua promessa di armare i pashmerga contro lo Stato islamico”. E mostra il prossimo ostaggio che rischia la vita: Alan Henning. SOSTIENI IL REPORTAGE

Sergio Rame – Dom, 14/09/2014 – 08:20

Un altro ostaggio decapitato, un’altra vittima dei tagliagole dell’Isis. I miliziani islamici del Califfato hanno giustiziato un altro ostaggio, l’operatore umanitario scozzese David Haines rapito lo scorso anno in Siria.

Con la stessa brutalità usata contro i reporter americani, James Foley e Steven Sotloff, l’account Twitter Isis Urdu ha mostrato le sanguinarie immagini della terzadecapitazione.

Proprio oggi la famiglia di Haines aveva lanciato un appello ai rapitori, chiedendo di mettersi in contatto con loro.

“Questo britannico – afferma la voce di un miliziano dell’Isis nel filmato della decapitazione – paga il prezzo della tua promessa, David Cameron, di armare i peshmerga contro lo Stato islamico”. La mano è sempre la stessa, come anche la mattanza. Impossibile abituarsi a questo film dell’orrore che per la terza volta nel giro di pochi giorni immola un altro ostaggio occidentale sull’altare dell’estremismo islamico. Ancor più brutale di un serial killer: la mano ferma a sgozzare la testa del cooperante scozzese è la minaccia per tutto l’Occidente cristiano. Perché non hanno certo intenzione di fermarsi qui. Tanto che il boia di Haines ha mostrato in video il prossimo ostaggio che rischia di essere giustiziato: il britannico Alan Henning.

La catena di sangue iniziata con l’omicidio del freelance James Foley non si arresta. Haines aveva 44 anni ed era stato rapito nel marzo del 2013 mentre si trovava in missione umanitariain Siria con Acted, agenzia francese per la cooperazione allo sviluppo. L’ultima volta che era stato visto vivo era nel filmato che mostrava l’uccisione di Steven Sotloff. Tre morti nel giro di un mese. E potrebbe essere solo l’inizio. Il boia (probabilmente lo stesso che ha ammazzato i due reporter americani) avverte che l’alleanza di Cameron con gli Stati Uniti trascinerà la Gran Bretagna in “una nuova sanguinosa guerra che non potrete vincere”.

Il premier britannico Cameron ha definito “ignobile” la decapitazione di Haines e ha promesso di “dare la caccia” agli uccisori.

 —————————————————————————————————————
IERI [ tratto dal web ]
BENITO MUSSOLINI DIXIT :
[ “AZ.” ] – Desidero rivolgere un elogio alla gente di Puglia perché è feconda e crede coi fatti nell’unico primato che veramente conta nella vicenda e nella lotta dei popoli: il primato dei figli, il primato della vita. (Lecce, 7 settembre 1934; da Opera omnia, vol. 26)
—————————————————————————————————————-
OGGI
[ tratto da “il Giornale” di Milano ]

All’armi siam nascisti

Si è spento lo spirito di natività e il gusto di partorire: persone, opere, idee

Marcello Veneziani – Mer, 10/09/2014 – 15:02

Vedevo l’altro giorno in una masseria un bambino di pochi mesi che gattonava con una rapidità gioiosa, cercava ogni tanto di alzarsi e tendeva la mano verso il cielo. Era uno spettacolo bellissimo, quel cucciolo d’uomo, la promessa di una vita sorgiva che albeggiava alla scoperta del mondo. Ho pensato in quel momento che per uscire dalla crisi e dalla sfiga che ci avvolge ci vorrebbe un movimento civile, politico e culturale nascista. È oggi il tema centrale, d’Italia e d’Occidente: si è spento lo spirito di natività e il gusto di partorire. Persone, opere, idee.

Si contano i declini, gli aborti, le demolizioni, la vecchiaia e la perdita; non c’è animo per fondare, costruire, proiettare, procreare. Famiglie striminzite, grandi imprese sparite, voluttà di decadenza, tutta una conta di cadaveri. Ci priviamo della grazia dello stato nascente e degli amori sorgivi.

Abbiamo il record di denatalità, segno che non si ama il futuro e si vuole finire coi presenti. L’assillo del pianeta è invece l’eccesso di nascite, la sovrappopolazione. La vitalità di un Paese si misura dal desiderio di veder nascere e fiorire, inseminare e generare. La base di una società, il senso più vivo della sua continuità, è essere eredi gravidi, cioè figli di storia e madri di futuro. La nascita è un progetto di vita, è un’apertura al mondo, alla storia e all’avvenire. Ci vorrebbe una corrente nascista, opposta al nichilismo, al cupio dissolvi, al desiderio d’estinzione. Ingravidate il futuro. All’armi siam nascisti.

jQuery(‘#insertbox_text’).insertBox(‘#media_1’, 280, ‘

‘, ‘

‘, 0); if(!jQuery(‘#contenuti_correlati’).legth && !jQuery(‘#video_correlati’).legth && !jQuery(‘#gallerie_correlati’).legth && !jQuery(‘#audio_correlati’).legth){ media2height=2000; }else{ media2height=4000; } jQuery(‘#insertbox_text’).insertBox(‘#media_2’, media2height, ‘

‘, ‘

‘); jQuery(‘#insertbox_text’).insertBox(‘#contenuti_correlati’, 750, ‘

Contenuti correlati

‘, ‘

‘); jQuery(‘#insertbox_text’).insertBox(‘#video_correlati’, 2000, ‘

Video correlati

‘, ‘

‘); jQuery(‘#insertbox_text’).insertBox(‘#gallerie_correlati’, 3000, ‘

Gallerie fotografiche correlate

‘, ‘

‘); jQuery(‘#insertbox_text’).insertBox(‘#audio_correlati’, 1500, ‘

Audio correlati

‘, ‘

‘);

Speciale:
————————————————————————————————–
[ “AZ.” ] – NOI IN RETE – ULTIMI 2 SERVIZI – LINK
( CLICCA E LEGGI )
————————————————————————————————–
Associazione Azimut ha condiviso un link.
Pubblicato da WordPress · ( . . . )
OGGI NON SOLO POLITICA – BUON COMPLEANNO A ILIA OLIVIERI (TRA I “MI PIACE” AZIMUT SU FACEBOOK)

OGGI NON SOLO POLITICA – BUON COMPLEANNO A ILIA OLIVIERI (TRA I “MI PIACE” AZIMUT SU FACEBOOK)
azimutassociazione.wordpress.com
OGGI NON SOLO POLITICA – BUON COMPLEANNO A ILIA OLIVIERI (TRA I “MI PIACE” AZIMUT SU FACEBOOK) [ 716 more words. ]

Associazione Azimut ha condiviso un link.
Pubblicato da WordPress · ( . . . )
RENZI & VESPA (“PORTA A PORTA”) TELEVENDITA DI TAPPETI E FRONZOLI – ALTRE NOTIZIE (DALL’ITALIA E DAL MONDO) – GALLERIA FOTO COSENZA
RENZI & VESPA (“PORTA A PORTA”) TELEVENDITA DI TAPPETI E FRONZOLI – ALTRE NOTIZIE (DALL’ITALIA E…
azimutassociazione.wordpress.com

—————————————————————————————————————–

[ “AZ.” ] – ONANISMO POLITICO – SFOGATOIO – MURO DEL PIANTO…

Fini torna a Mirabello
Meno di 200 persone
accolgono il suo ritorno

Domenico Ferrara

L’ex leader di Fli ci riprova: “Con Liberadestra vogliamo costruire un’alternativa al governo Renzi

————————————————————————————————

[ tratto da “il Giornale” di Milano ]

Fini alla festa di Mirabello. Meno di 200 persone accolgono il suo ritorno

L’ex leader di Fli ci riprova: “Con Liberadestra vogliamo costruire un’alternativa al governo Renzi”

Domenico Ferrara – Sab, 13/09/2014 – 19:26

Meno di duecento persone. L’ultimo periodo della vita politica di Gianfranco Fini è scandito da numeri.

Bassi, da prefisso telefonico. Prima la percentuale irrisoria raccolta alle ultime elezioni politiche, ora gli spettatori accorsi a sentire parlare l’ex presidente della Camera alla 33esima edizione della Festa Tricolore di Mirabello. Meno di duecento, appunto. Nel luogo storico della destra italiana, nel cuore dell’Emilia rossa, Fini sancisce il suo definitivo ritorno in politica. Ma sono passati i tempi in cui l’ex delfino di Almirante parlava a platee più nutrite.

Che la situazione è cambiata, lo ha ammesso anche Vittorio Lodi, storico organizzatore della kermesse, che, a L’Intraprendente.it, ha ammesso mestamente: “Festeggiavamo i successi di Alleanza Nazionale e di un leader come Fini, ormai la vecchia An è ormai dispersa. Quest’anno per risparmiare la facciamo dentro la mia azienda, durerà tre giorni. Sessanta volontari e un palco per Fini, perché rispetto agli altri della destra Gianfranco resta comunque un altro pianeta”.

Sarà pure di un altro pianeta, ma a giudicare dai seguaci si tratterà forse di un pianeta diverso dalla Terra. Ma Fini ci crede. E dopo essersi dedicato alla scrittura (suo è il libro “Il ventennio – Io, Berlusconi e la destra tradita”), adesso ci riprova. “Con Liberadestra (il nuovo pensatoio politico dell’ex leader di Fli, ndr) vogliamo costruire un’alternativa al governo Renzi, che è Capitan Fracassa, non solo ha la sindrome dell’annuncite ma in quello che fa, poco, non dà risposte agli interessi della gente e alle aspettative di chi lo ha votato”, spiega Fini, che però si dimostra cauto e non vuole accelerare i tempi.

Appuntamento tra un anno, quando si deciderà se trasformare l’associazione Liberadestra in un partito. “Non ci interessano le Regionali. Ci diamo appuntamento qui tra un anno, dopo aver girato l’Italia e tireremo le somme se trasformare, e io farò di tutto perchè sia così, quest’associazione di volontari, in un partito politico. Io ci credo e lo spero ardentemente”. Per l’ex presidente della Camera, “il centrodestra oggi è profondamente diviso, credo che la cosa più urgente da fare sia cercare di capire dove abbiamo sbagliato e cosa occorre fare per riconquistare la fiducia degli elettori rimasti delusi. Il distacco non è solo tra i partiti, ma tra una fetta consistente della pubblica opinione”. Insomma, Fini si è dato tempo un anno per capire se militanti ed elettori saranno disposti a dargli fiducia. Al momento però i sondaggi su un eventuale suo ritorno in politica non gli garantiscono più dello 0,5% di consenso.

jQuery(‘#insertbox_text’).insertBox(‘#media_1’, 280, ”, ‘

‘, 0); if(!jQuery(‘#contenuti_correlati’).legth && !jQuery(‘#video_correlati’).legth && !jQuery(‘#gallerie_correlati’).legth && !jQuery(‘#audio_correlati’).legth){ media2height=2000; }else{ media2height=4000; } jQuery(‘#insertbox_text’).insertBox(‘#media_2’, media2height, ”, ‘

‘); jQuery(‘#insertbox_text’).insertBox(‘#contenuti_correlati’, 750, ‘

Contenuti correlati

‘, ‘

‘); jQuery(‘#insertbox_text’).insertBox(‘#video_correlati’, 2000, ‘

Video correlati

‘, ‘

‘); jQuery(‘#insertbox_text’).insertBox(‘#gallerie_correlati’, 3000, ‘

Gallerie fotografiche correlate

‘, ‘

‘); jQuery(‘#insertbox_text’).insertBox(‘#audio_correlati’, 1500, ‘

Audio correlati

‘, ‘

‘);————————————————————————————————

<< “NAPOLI NOBILISSIMA” MA SVENTURATA >>

[ “AZ.” ] – NELLA CITTA’ DI LUIGI DE MAGISTRIS SINDACO “ARANCIONE – GATTOPARDO” ( ALIAS – PER I LAZZARI “GIGGINO ‘A MANETTA”… )

( nelle foto : ROSA RUSSO IERVOLINO – ANTONIO BASSOLINO E LUIGI DE MAGISTRIS )

————————————————————————————————————

[ tratto dal << Roma ( “il Giornale di Napoli” >> ]

L’opinione di

Aldo De Francesco

Davide e il “contesto”, basta con le ipocrisie

Mesi fa, con un verdetto stupefacente, roba da “madre di tutte le sentenze”, su uno dei tanti e infiniti processi legati al disastro rifiuti, la magistratura mandava assolto l’ex governatore Bassolino, “riversando” la colpa delle “ecoballe e del percolato” colantenon su di lui ma sul “contesto”. Conte-sto inteso come “il grande untore”: uninsieme ingovernabile, di sciatterie, ma-scalzonate, irresponsabilità, scarso emancato senso civico etc, etc. Un teorema da metafora sofista, secon-do cui, “se la montagna frana, respon-sabile ne è la montagna, non chi l’ha di-sboscata”. La sentenza, accolta (sfido!),come una manna, ha dato la stura a unacampagna di neo e vetero garantisti – al-cuni al di sopra di ogni sospetto, altri adintermittenza – finalizzata a considerarela sua riabilitazione un “atto dovuto”.Mentre ne attendiamo gli sviluppi, la re-cente amara sorte toccata a Davide Bi-folco, il ragazzo del rione Traiano, feritoa morte da un carabiniere durante un in-seguimento, ha riportato di nuovo allaribalta il “contesto”. Mai come questavolta, così tanto e bene analizzato nellasua drammaticità, che significa, è benericordarlo: tracollo di una città priva diun piano strategico, una viabilità da sa-vana; mancata riqualificazione urbana,Centro storico a pezzi, periferie degra-date, dove i centri di ricerca, le deloca-lizzazioni universitarie promesse, le atti-vità produttive sono rimaste lettera mor-ta. Ancora: un porto acefalo, ridimen-sionato e compromesso da giochi di po-tere; Partecipate che succhiano denaro eservono a poco o a nulla, ruberie diffu-se, sprechi e malefatte, addizionali allestelle sulla groppa già gravata dei con-tribuenti. In definitiva: il marasma, cau-sa di una città invivibile, preclusa ai gio-vani, ormai allo sbando e vittime sacrifi-cali. Poiché ormai da anni questo “con-testo” condanna Napoli a una immobili-tà paralizzante, dopo quanto sentito e let-to non solo in questi giorni, ma da sem-pre, vogliamo anche noi farne il “gran-de cronico untore”, lasciando le cose co-me stanno? Per stare al teorema, attri-buire la “responsabilità della frana allamontagna e non a chi l’ha disboscata”?Eh no! Il diritto, nella sua astrattezza, puòanche far parere logico ciò che è illogi-co, la società civile non può permettersicerti sillogismi. Basta ipocrisie! È tempodi declamare “apertis verbis” le colpedi coloro che, per inerzia e per altro an-cora, hanno reso il contesto insostenibi-le, Napoli disperata, approdo di ognistrumentale antagonismo. In queste oregià sul piede di guerra con annunci egraffiti non certo rassicuranti. Serve un“processo politico”, soltanto politico,senza gogne, a chi l’ha “governata” inquest’ ultimo ventennio, fino ad oggi ten-tato ma subito chiuso, per convenienzediffuse. Con il danno e la beffa. La ri-prova? È che i Bassolino, le Iervolino, ide Magistris, responsabili dell’odierno“maledetto contesto” hanno oggi addi-rittura la sfacciataggine di suggerire checosa bisogna fare. Dimenticando che selo avessero fatto quando avrebbero potu-to, non ci saremmo trovati in questo ma-rasma.

| altro

————————————————————————————–

[ “AZ.” ] – SPAZIO LIBERO, APERTO A TUTTI, SENZA FILTRI O CENSURE

———————————————————————–

—– Original Message —– From: uri b

To: ‘Uri.b’

Sent: Sunday, September 14, 2014 2:01 PM

Subject: “Ebrei cani”: cartello shock davanti ad un negozio ad Istanbul

 “Ebrei cani”: cartello shock davanti ad un negozio ad Istanbul

http://www.focusonisrael.org/2014/09/09/ebrei-cani-cartello-shock-davanti-ad-un-negozio-ad-istanbul/

[Ricevi questa mail perché sei iscritto alla lista di FOCUS ON ISRAEL, sito di informazione indipendente, che promuove i migliori contenuti della stampa nazionale su ISRAELE e sul conflitto mediorientale. Attraverso la diffusione e la lettura del nostro materiale per mail e sui principali social network darai il tuo contributo contrastando la propaganda antisemita, antisionista, negazionista e cospirativista, e migliorerai la tua preparazione su questi temi. Se ritieni che ricevere questa mail sia un fastidio, puoi richiedere la cancellazione o darci un consiglio, ma ricorda che l’ignoranza di cui è vittima Israele è molto più che fastidiosa. ]

>> Segui su Facebook FOCUS ON ISRAEL https://www.facebook.com/FocusOnIsrael
>> Segui su Facebook PROGETTO DREYFUS https://www.facebook.com/ProgettoDreyfus

Emanuel Baroz
9 settembre 2014

0 commenti

“EBREI CANI”: CARTELLO SHOCK DAVANTI UN NEGOZIO DI ISTANBUL

Istanbul – Non si placa l’ondata di antisemitismo in Turchia. Dopo che il presidente Recep Tayyip Erdogan aveva paragonato l’operazione “Margine protettivo” di Israele a Gaza con le atrocità perpetuate da Hitler nei confronti degli ebrei, un episodio di stampo anti-ebraico è accaduto a Istanbul.

Davanti a un negozio di telefonia della capitale turca infatti è stato appeso un cartello che consiglia di non fare affari con gli ebrei, accostandoli ai cani. La scritta “Jew Dogs” è stata accompagnata da una foto, che ritraeva alcune persone con in testa la kippah (copricapo ebraico) che ballavano davanti a un carro armato israeliano.

Il negozio è situato nel quartiere di Tahtakale, dove ci sono molti attività commerciali gestite da ebrei. La comunità ebraica locale ha espresso la sua indignazione per il gesto, ammonendo che se un fatto così grave fosse successo ai danni di un’altra popolazione, il mondo avrebbe reagito con sdegno.

[ Fonte Jewsnews.co.il ]

Thanks to Progetto Dreyfus

Emanuel Baroz, 9 settembre 2014

Categorie: Antisemitismo
Tags: Antisemitismo, antisemitismo in Turchia, cartello antisemita, premier turco Recep Tayyip Erdogan, Tahtakale (quartiere di Istanbul), Turchia

Articoli Correlati

Genova, cartello antisemita esposto in un bar: “Euro? No grazie. Le banconote sono firmate da ebrei”

GENOVA, CARTELLO ANTISEMITA DAVANTI A UN BAR: “EURO? NO GRAZIE. SAPEVATE CHE LE BANCONOTE CHE ABBIAMO IN TASCA SONO SOLO FIRMATE DA EBREI” Dopo Roma, Milano, Torino, Vercelli, Livorno e […]

Istanbul (Turchia): centinaia di manifestanti danno l’assalto al consolato israeliano

Proteste in Turchia Istanbul, in centinaia assaltano il consolato israeliano Istanbul, 18 Luglio 2014 – La sede della rappresentanza diplomatica israeliana ad Istanbul è stata assaltata da centinaia di manifestanti […]

Giordania, ‘Vietato l’ingresso a cani e israeliani’: cartello choc sui locali di Petra

Giordania, ‘Vietato l’ingresso a cani e israeliani’: cartello choc sui locali di Petra A denunciare la presenza di questi cartelli su numerosi negozi dell’antica città giordana sono stati proprio alcuni […]

“Hitler non finì il suo lavoro”: parole choc in un negozio di Torino

“Hitler non finì il suo lavoro”: parole choc in un negozio di Torino La denuncia di un ottico del centro. Si è trovato davanti un rappresentante che ha incominciato a […]

Roma, proposta shock: “boicottiamo i negozi degli ebrei!”

Roma, proposta shock: “boicottiamo i negozi degli ebrei!” Roma, 8 Gennaio 2009 – “Nell’esprimere una condanna quanto mai ferma e intransigente sull’ipotesi di boicottaggio dei negozi di proprietà di ebrei, […]

Lista Commenti

Aggiungi il tuo commento

Fai Login oppure Iscriviti: è gratis e bastano pochi secondi.

—————————————————————————————-

<< “GIUSTIZIA” & “INGIUSTIZIA”

[ “AZ. ] – L’INTERVENTO ( DA VINCENZO MANNELLO – CATANIA )

—————————————————————————————–

—– Original Message —– From: Vincenzo Mannello

To:  ( . . . ) – Sent: Friday, September 12, 2014 11:03 AM

Subject: Pistorius…”la legge è uguale per tutti”,pure in Sud Africa.

“Uccise la fidanzata,ma per errore (??!!)”,così una “stimatissima” giudice sudafricana ha deciso di rubricare il clamoroso assassinio di Reeva Steenkamp ad opera di Oscar Pistorius.
La prima,miss Sud Africa di notevole bellezza,era la fidanzata del campione “bionico” Pistorius.
Stranissima coppia,non solo per ovvi motivi “fisici” ma,sembra,pure per quelli caratteriali che,peraltro,non credo possano interessare.
Fatto sta che la notte di San Valentino (ricorrenza non casuale) il famoso Pistorius sparò 4 colpi di pistola attraverso la porta chiusa del bagno e la bellissima Reeva ci restò secca.
Testimonianze dirette parlarono di una lite furiosa tra i due e di urla di donna in pericolo.
Lui,l’uomo senza gambe ma con la mano armata, dichiarò di aver corso (??)  verso il bagno chiuso perché convinto che vi si trovasse un ladro e di aver sparato per proteggere la fidanzata.
Eh…,la giudice “stimatissima” gli ha dato ragione : essendo “sensibile causa la condizione fisica”,Pistorius ha avuto una reazione “negligente” alla fantomatica minaccia di un ladro e pure nella successiva gestione del tragico evento.
Ah….le grida non erano della povera Reeva che vedeva la sua vita in pericolo ma dello stesso Pistorius che si era reso conto “dell’errore”.
A parte il fatto che dovrebbero essere distinguibili le urla di un uomo da quelle di una donna,i testimoni parlarono di spari “successivi” alle grida,non viceversa.
Tant’è…..già “l’uomo bionico” è stato di fatto assolto dall’accusa piú grave della premeditazione : nessuna lite per gelosia,nessuna volontà omicida….,tutt’altro.
Pistorius non è che inseguì Reeva in preda all’ira e pazzo di gelosia per ammazzarla….nooo….,lui braccava (senza averlo visto) il malvivente che voleva far male alla sua adorata fidanzata e che faceva “rumore” dietro la porta della toeletta (ma che…,era entrato in casa e poi gli era venuto di andare in bagno ??).
Tutto il resto fu conseguenziale : dai 4 spari mortali alle grida per “l’errore” scoperto ed a tutti i comportamenti successivi.
Storia (storiella) già andata in scena parecchi anni fa negli Usa quando il famoso O.J. Simpson massacrò la compagna e la fece franca….per la giustizia “terrena”.
Ascolto,quasi in diretta,la sentenza : omicidio colposo e pena da quantificare.
(In)giustizia é fatta : la legge é uguale per tutti….pure in Sud Africa.

Grazie per l’attenzione.
Vincenzo Mannello

—————————————————————————————-

[ “AZ.” ] – DA MESSAGGI – “POSTATI” SU FACEBOOK

——————————————————————————

NUMEROSI – NEL PROSSIMO NUMERO

—————————————————————————————-

[ “AZ.” ] – CORRISPONDENZE ( DA CAPRI )

———————————————————————————-

1

—– Original Message —– From: Yacht Club Capri

To: associazioneazimut@tiscali.it

Sent: Friday, September 12, 2014 10:52 AM

Subject: Saggio di fine estate in mare con la flotta delle mini imbarcazioni dello Yacht Club Capri con a bordo gli allievi della Scuola Vela estiva.

YACHT CLUB CAPRI

COMUNICATO STAMPA

Saggio di fine estate in mare con la flotta delle mini imbarcazioni dello Yacht Club Capri con a bordo gli allievi della Scuola Vela estiva.

 Capri 12 Settembre 2014

Sono scesi in mare di buon mattino i piccoli velisti capresi e non, circa cinquanta allievi, che hanno frequentato i corsi estivi, seguendo con entusiasmo le lezioni tenute dagli istruttori federali Valerio Granato e Raffaele Di Stasio. Il saggio di fine estate organizzato dal sodalizio velistico isolano ha richiamato in banchina non solo gli allievi che hanno partecipato alle lezioni, ma anche amici, genitori, parenti ed i vertici dello Yacht Club Capri, che hanno voluto visionare il grado di apprendimento che i piccoli regatanti che i piccoli regatanti sono riusciti a raggiungere nel corso della scuola estiva. Prima di prendere il largo i giovani allievi hanno effettuato un briefing a terra, in cui hanno illustrato le nozioni tecniche apprese durante i corsi per continuare poi con la fase successiva in mare, dove ha preso il largo la flotta composta da Optimist, Dream ed un Laser con direzione lo specchio d’acqua antistante la spiaggia di Marina Grande, dove si è svolto il saggio dimostrativo, consentendo ai piccoli velisti di dar prova delle loro capacità in mare, tecniche e nozioni acquisite nel corso di una breve estate. Tra le mini imbarcazioni anche l’ammiraglia dello Yacht Club Capri, Luna Caprese che insieme a numerose imbarcazioni private ha seguito in mare le evoluzioni cui hanno dato vita i regatanti junior. Circa due ore in mare e poi il rientro a terra per ricevere il saluto del presidente dello Yacht Club Marino Lembo, che insieme ai consiglieri del club, l’avv. Mario Coppola, il cav. Tullio Vacca ed il direttore sportivo Conny Vuotto, che dopo gli encomi di rito hanno consegnato i diplomi della scuola vela e medaglie ricordo per tutti i piccoli futuri velisti, “sperando che tra di essi – ha detto il presidente Marino Lembo – esca presto un campione che porterà avanti i colori del club.” Dopo il saggio dei corsi estivi, continua anche d’inverno l’attività della scuola vela dello Yacht Club, e già da ora è prevista la partecipazione di altri allievi che andranno ad aggiungersi a quelli già iscritti e che parteciperanno nel periodo invernale ad alcune regate nel golfo, alle quali il circolo conta di far partecipare alcuni dei suoi allievi già in grado di competere in queste gare. In questo mese riprenderanno anche i corsi di vela d’altura, dedicati ai velisti senior che potranno avvicinarsi a questo particolare sport su Luna Caprese, l’imbarcazione del club riservata agli adulti.

Clicca qui per la fotogallery

Yacht Club Capri

Capri Press – Ufficio Stampa

capripress@capripress.com

Yacht Club Capri

tel: 081 8389455

secretariat@yccapri.org

yccapri@gmail.com

2
—– Original Message —– From: Anema e Core – Press
Sent: Friday, September 12, 2014 5:49 PM
Subject: Aperitivo con Guido per la presentazione del libro “Tutto cominciò così” dove l’artista caprese racconta se stesso. Sabato 13 Settembre ore 19.30 – Taverna Anema e Core.

COMUNICATO STAMPA

Invito

Aperitivo con Guido  per la presentazione del libro “Tutto cominciò così” dove l’artista caprese racconta se stesso.

Sabato 13 Settembre ore 19.30 – Taverna Anema e Core.

Capri 12 Settembre 2014

Guido Lembo scrittore, un aspetto inedito e nuovo dello chansonnier caprese, che ha  racchiuso il racconto della sua vita in 160 pagine di un libro dal titolo “Tutto cominciò così”, Cuzzolin Editore, arricchito da una prefazione di Diego Della Valle. L’imprenditore che ha scelto l’isola come sua seconda casa, ed amico personale di Guido. L’autore, nel libro, racconta la sua vita di un ragazzo che nato in una famiglia di pescatori  da cui ha ereditato l’amore per il mare che ha coltivato insieme ad un’altra sua passione, la musica che lo ha portato a diventare un artista che è diventato famoso grazie anche alla sua verve ed innata simpatia, accoppiata alla bravura ed alla sua inventiva che lo portò, venti anni orsono, ad aprire l’Anema e Core. Un locale che è diventato la taverna più famosa del mondo ed un luogo dove si intrecciano idiomi e si incontrano divi, personaggi dello star system, capi di stato, ma anche giovani e meno giovani uniti dall’unica voglia di divertirsi e cantare. A sfogliare le pagine del libro si conoscono stralci inediti della sua vita, che vanno dal viaggio a Londra, dove il suo destino cambia per sempre, e poi il ritorno a Capri  quando imbraccia la chitarra per sperimentare altri percorsi nella sua taverna, trasformando le notti capresi in pura magia. Una vita vissuta, partendo dalle difficoltà iniziali sino al successo per arrivare poi allo sconforto con la battaglia contro il cancro e poi la rinascita. Nelle pagine Guido parla degli amici, della famiglia, della fede che lo accompagna in questo percorso contrappuntato da sorrisi, lacrime, successo e grandi soddisfazioni. Tutto questo sarà raccontato nella presentazione del libro “Tutto cominciò così” che Guido presentare a Capri nella sua taverna Anema e Core in una serata di fine estate con accanto l’inseparabile moglie Anna ed i figli Gianluigi e Marianna.

Contatti:

Anema e Core

Tel: 0818376461

Email: info@anemaecore.com

———————————————————————————————————————————————————–

compleanni
Martedì 16 settembre
Giovedì 25 settembre
Domenica 28 settembre
————————————————————————–
[“AZ.” ] – SU FACEBOOK ( SOLO COSENZA – STENIO VUONO )
—————————————————————————
LA RIPRESA DELLA RUBRICA AL PROSSIMO NUMERO
—————————————————————————
[ “AZ.” ] – REPORT FOTO DALLE CALABRIE ( COSENZA )
—————————————————————————
LA RIPRESA DELLA RUBRICA AL PROSSIMO NUMERO
——————————————————————————————–
[ IL SERVIZIO VOLGE AL TERMINE ]

—————————————————————————–

[ “AZ.” ]  ( IL SERVIZIO ODIERNO VOLGE AL TERMINE )

—————————————————————————–

[ “AZ.” ]   ( CHI SIAMO E DOVE STIAMO )
——————————————————————————

  

Sede: Via Pasquale del Torto,1 – 80131 Napoli

Municipalità V^ – Collina di Arenella – Vomero

 Azimut” – associazione   Festa della Liberazione Associazione CulturalSociale Napoli

<<  La Storia non ha i binari obbligati come le ferrovie  >>
[ Legum omnes  servi sumus ut liberi esse possimus ]

—————————————————————————

     http://www.facebook.com/AssociazioneAzimut

 https://azimutassociazione.wordpress.comhttps://twitter.com/AssAzimut

PER UNA BUONA LETTURA

——————��—————————————————–

[ “AZ.” ]  ( IL SERVIZIO ODIERNO TERMINA )

—————————————————————————-

[ “AZ.” ]  ( LA “LOCANDINA REDAZIONALE” )

—————————————————————————–

 ASSOCIAZIONE CULTURALSOCIALE “AZIMUT”  NAPOLI
 direzione responsabile: presidenza Associazione
 team azimut online:  Fabio Pisaniello webm. adm. des.
 Uff. Stampa Associaz. “Azimut”:   Ferruccio Massimo Vuono
(Arturo Stenio Vuono – presidente di “Azimut” – Napoli)
“AZIMUT” – VIA P. DEL TORTO, 1 – 80131 NAPOLI
TEL. 340. 34 92 379 / FAX: 081.7701332
—————————————————————————-

[ Ass. “Azimut” ] –  INFORMATIVA AI SENSI DEL D.LGS. 196/2003. — Si informano i destinatari della presente email che gli indirizzi sono stati forniti direttamente dall’interessato o, in alcuni casi, reperiti direttamente in internet. Inoltre tali indirizzi vengono utilizzati  solo e unicamente per le comunicazioni di carattere politico, culturale, economico, etc., dell’Associazione e non verranno nè comunicati, ma nè ceduti a terzi. I titolari possono, ai sensi dell’articolo 7 del D.lgs. 196/2003 richiedere la cancellazione; comunicando — nei modi d’uso -agli indirizzi di posta elettronica : ogni loro decisione in merito

—————————————————————————-

FINE SERVIZIO

Lascia un commento